Un'anima divisa in due
Durata
124
Formato
Regista
Milano. Pietro (Fabrizio Bentivoglio), insoddisfatto responsabile della sicurezza, scopre la giovane rom Pabe (Maria Bakò) mentre compie un furto. Affascinato dalla ragazza, dapprima la salva da una condanna giudiziaria, poi decide di partire con lei senza una precisa meta. Dopo l'iniziale diffidenza, Pabe si lascia andare tanto da unirsi in matrimonio con Pietro. Ma i due non hanno tenuto conto delle enormi differenze culturali che li separano.
Soldini affronta il tema delle differenze e diffidenze culturali senza sentimentalismi, ma con uno sguardo acuto, sensibile e attento. La narrazione secca e diretta, in grado di dare spazio alle autentiche emozioni dei protagonisti, è un pregio non certo trascurabile. Inizialmente, il regista guida lo sguardo dello spettatore con precisione, attraverso una sapiente focalizzazione sui dettagli; quando poi il protagonista comincia a interessarsi alla ragazza, la regia diventa più ariosa e convenzionale, perdendo in parte la sua forza espressiva. L'esordiente Maria Bakò regala a Pabe uno sguardo significativo e malinconico, mentre Fabrizio Bentivoglio (Coppa Volpi e Premio Pasinetti alla Mostra del cinema di Venezia) si conferma attore di razza.
Soldini affronta il tema delle differenze e diffidenze culturali senza sentimentalismi, ma con uno sguardo acuto, sensibile e attento. La narrazione secca e diretta, in grado di dare spazio alle autentiche emozioni dei protagonisti, è un pregio non certo trascurabile. Inizialmente, il regista guida lo sguardo dello spettatore con precisione, attraverso una sapiente focalizzazione sui dettagli; quando poi il protagonista comincia a interessarsi alla ragazza, la regia diventa più ariosa e convenzionale, perdendo in parte la sua forza espressiva. L'esordiente Maria Bakò regala a Pabe uno sguardo significativo e malinconico, mentre Fabrizio Bentivoglio (Coppa Volpi e Premio Pasinetti alla Mostra del cinema di Venezia) si conferma attore di razza.