As Bestas – La terra della discordia

As Bestas

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137

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Una coppia francese di mezza età, Vincent e Olga (Denis Menochet e Marina Foïs), si trasferisce in un villaggio nel cuore della campagna galiziana. Il loro intento è entrar maggiormente in contatto con la natura, coltivando ortaggi e riabilitando case abbandonate, ma i loro vicini di casa sono disturbati dalla loro visione idilliaca e dalla loro presenza. Le ostilità si acuiranno quando i due si opporranno alla realizzazione di un impianto eolico su un appezzamento di terreno nei pressi della loro tenuta, bloccando il progetto. 

Classe 1981, il regista spagnolo Rodrigo Sorogoyen aveva già stupito in passato con film come Che Dio ci perdoni (2016) o Madre (2019), prima di raggiungere la piena maturità con la serie televisiva Antidisturbios del 2020. Con As bestas alza ancora l’asticella, dando vita a un impressionante thriller che gioca più sul minimalismo che sugli eccessi, arrivando a implodere più che a esplodere, attraverso una serie di profonde dinamiche psicologiche capaci di turbare più di qualunque atto di violenza, comunque presente nel corso della visione. Aperto da un incipit di enorme suggestione audiovisiva, As bestas non è però soltanto un film che punta sulla suspense e sulla tensione – comunque altissima dall’inizio alla fine – ma è anche un prodotto fortemente politico e incredibilmente neutrale, in cui tra buoni e cattivi si possono trovare dei paradossali ribaltamenti. Lo scontro che si va a creare non soltanto su paranoie e xenofobie, ma è anche di natura ideologica: se la coppia francese vuole integrarsi totalmente con la campagna per poter vivere maggiormente a contatto con la natura, dall’altra parte i loro vicini galiziani vorrebbero approfittare del progetto delle pale eoliche per ottenere i soldi necessari per scappare da quel luogo. Alternando sequenze silenziose e piene di mistero, a momenti totalmente parlati e di stampo quasi teatrale, Sorogoyen firma un’inquietante sinfonia che rivoluziona le aspettative dello spettatore, dando vita anche a un sorprendente colpo di scena: lungo la narrazione, quello che può apparire come un finale, sarà invece un nuovo inizio di un “altro film”, incentrato sul tema della resistenza e dell’adattabilità dell’essere umano. In mezzo a tante sequenze oscure e perturbanti, c’è anche spazio proprio per una fortissima umanità, come dimostrano gli sguardi tra Olga e la madre dei suoi vicini di casa verso una conclusione difficilmente dimenticabile. Presentato in anteprima al Festival di Cannes 2022, As bestas ha poi ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui ben 9 premi Goya, compresi quelli per il miglior film e il miglior regista.
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