Cake

Claire Bennett (Jennifer Aniston) è una ricca losangelina nevrastenica affetta da dolore cronico, dipendente dai farmaci e con un tragico passato alle spalle. Vive in simbiosi con la sua colf ispanica Silvana (Adriana Barraza) e frequenta le riunioni di un gruppo di sostegno: durante uno di questi incontri viene informata del suicidio di una conoscente, Nina (Anna Kendrick). Attratta dalla vicenda, si insinua poco a poco nella famiglia della defunta.

Una dolente ed efficace Jennifer Aniston (in un impegnativo ruolo drammatico dopo aver dedicato un'intera carriera alla commedia) è l'unico fattore degno di interesse del quarto lungometraggio di Daniel Barnz, sceneggiato da Patrick Tobin. Tartassato da parentesi oniriche poco credibili e fiaccato da una scrittura che alterna momenti realmente intensi ad altri eccessivamente stantii, Cake ha dalla sua (soltanto) un buon personaggio principale, morboso ed eccessivo ma mai sgradevole. Peccato, però, che il tutto sia fiaccato da una seconda parte pasticciata e anonima che culmina con un finale scontato. Peccato.