Cinema 
Prossimamente al cinema 
Streaming 
TV 
Scelti per te 
Cockfighter
Cockfighter
Durata
83
Formato
Regista
Frank Mansfield (Warren Oates) è un addestratore di galli da combattimento, totalmente dedito alla preparazione degli incontri clandestini. Pur di vincere un importante torneo, fa il voto del silenzio, mettendo a dura prova la tolleranza della sua fidanzata Mary Elizabeth (Patricia Pearcy).
Road-movie allucinato e romantico, che aggiorna molti motivi già affrontati da Hellman nel precedente Strada a doppia corsia (1971). Mutuando dal western una struttura narrativa con al centro un protagonista senza fissa dimora, che insegue il suo ideale di libertà ai margini della società, il film si snoda senza una trama vera e propria, seguendo Mansfield lungo un tour nella provincia americana profonda. Ed è nell'osservazione sociologica, quasi documentaristica, di questo disturbato retroterra culturale che la pellicola rivela le sue doti migliori. L'aurorale fotografia di Néstor Almendros e soprattutto la straordinaria interpretazione di Warren Oates, per intero costruita sul corpo e sul volto, consentono poi di chiudere un occhio anche su alcuni evidenti limiti. Ridondanze e cali di ritmo sono imputabili alla sceneggiatura di Charles Willeford, più volte riscritta ma di cui lo stesso Hellman non è mai stato del tutto soddisfatto. Roger Corman, produttore del film, per renderlo più spendibile sul mercato ne impose un montaggio alternativo, con sequenze aggiuntive, distribuito con il titolo Born to Kill. Ad oggi rimane uno dei film americani più difficili da reperire sul mercato home video, anche a causa dei divieti di censura legati alle efferate scene di combattimento tra galli.
Road-movie allucinato e romantico, che aggiorna molti motivi già affrontati da Hellman nel precedente Strada a doppia corsia (1971). Mutuando dal western una struttura narrativa con al centro un protagonista senza fissa dimora, che insegue il suo ideale di libertà ai margini della società, il film si snoda senza una trama vera e propria, seguendo Mansfield lungo un tour nella provincia americana profonda. Ed è nell'osservazione sociologica, quasi documentaristica, di questo disturbato retroterra culturale che la pellicola rivela le sue doti migliori. L'aurorale fotografia di Néstor Almendros e soprattutto la straordinaria interpretazione di Warren Oates, per intero costruita sul corpo e sul volto, consentono poi di chiudere un occhio anche su alcuni evidenti limiti. Ridondanze e cali di ritmo sono imputabili alla sceneggiatura di Charles Willeford, più volte riscritta ma di cui lo stesso Hellman non è mai stato del tutto soddisfatto. Roger Corman, produttore del film, per renderlo più spendibile sul mercato ne impose un montaggio alternativo, con sequenze aggiuntive, distribuito con il titolo Born to Kill. Ad oggi rimane uno dei film americani più difficili da reperire sul mercato home video, anche a causa dei divieti di censura legati alle efferate scene di combattimento tra galli.
