La collina dei papaveri

Kokuriko-zaka kara

Anno

Paese

Durata

91

Formato

Regista

Yokohama, 1963. Tra i giovani Umi, orfana di padre, e Shun, carismatico presidente del club letterario, nasce una tenera amicizia, destinata a scontrarsi contro un segreto più grande di loro.

Secondo lungometraggio di Goro Miyazaki, figlio del più celebre Hayao, prodotto e realizzato dallo Studio Ghibli paterno, La collina dei papaveri vorrebbe essere un delicato melodramma che racconta, attraverso le vicende di due ragazzi, un momento di rinascita per un Giappone uscito malconcio dai fatti tremendi della Seconda guerra mondiale. Ma, nonostante un tentativo di ricalcarne il caratteristico tratto, è evidente che a Goro manchi per il momento il talento del padre e la narrazione ne risente: visivamente piatto, senza i caratteristici guizzi magici cui lo Studio Ghibli ci ha abituati, il film perde di interesse con il passare dei minuti. Non riesce a intrattenere adeguatamente, né a commuovere, colpa anche di una coppia di protagonisti poco coinvolgente. L'happy ending non aiuta a destare l'attenzione.
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