Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto
Durata
109
Formato
Regista
Tre anni dopo la fine della storia d’amore con Giovanni (Antonio Albanese), Monica (Paola Cortellesi) è finita in carcere, a causa delle gemelle. Le due avevano nascosto nei fusti dell'olio del locale diverse cose rubate, ma è Monica a finire nei guai. Per avere una speranza di uscire il prima possibile non può che rivolgersi a Giovanni. Quest'ultimo la tirerà fuori di prigione, ma a una condizione: Monica dovrà svolgere servizi sociali presso la comunità cattolica di San Basilio, dove incontrerà Don Davide (Luca Argentero), un sacerdote molto affascinante.
Esattamente come nella trama, anche a livello produttivo sono passati tre anni da quando avevamo conosciuto per la prima volta i personaggi del primo Come un gatto in tangenziale, film piuttosto debole artisticamente ma di grande successo al botteghino. In maniera decisamente imprevista, nonostante tutti i limiti di un prodotto che ha basi di questo tipo, Riccardo Milani è riuscito a firmare un sequel decisamente superiore, grazie soprattutto alla buona costruzione dei personaggi di contorno che offrono maggiore respiro alle vicende di Monica e Giovanni. Rimangono superficialità di vario genere nella costruzione del copione e tante facilonerie nelle svolte narrative, ma quantomeno il film non si limita a ripetere la formula del precedente e gioca qualche carta più interessante, riuscendo a risultare – a tratti – divertente e incisivo al punto giusto. La prima parte poteva far temere il peggio, ma col passare dei minuti la visione cresce e riesce a incuriosire e appassionare almeno in parte.
Esattamente come nella trama, anche a livello produttivo sono passati tre anni da quando avevamo conosciuto per la prima volta i personaggi del primo Come un gatto in tangenziale, film piuttosto debole artisticamente ma di grande successo al botteghino. In maniera decisamente imprevista, nonostante tutti i limiti di un prodotto che ha basi di questo tipo, Riccardo Milani è riuscito a firmare un sequel decisamente superiore, grazie soprattutto alla buona costruzione dei personaggi di contorno che offrono maggiore respiro alle vicende di Monica e Giovanni. Rimangono superficialità di vario genere nella costruzione del copione e tante facilonerie nelle svolte narrative, ma quantomeno il film non si limita a ripetere la formula del precedente e gioca qualche carta più interessante, riuscendo a risultare – a tratti – divertente e incisivo al punto giusto. La prima parte poteva far temere il peggio, ma col passare dei minuti la visione cresce e riesce a incuriosire e appassionare almeno in parte.