Piano... piano, dolce Carlotta

Hush...Hush, Sweet Charlotte

Anno

Paese

Usa

Generi

Durata

133

Formato

Regista

In seguito all'assassinio dell'amato John (Bruce Dern), di cui è sospettata, Carlotta Hollis (Bette Davis) si ritira a vita privata nella magione paterna. Trentasette anni dopo chiede aiuto alla cugina Miriam (Olivia de Havilland) per salvare la sua proprietà, minacciata dalla costruzione di un ponte: gli incubi del passato torneranno a perseguitarla, conducendola sull'orlo della pazzia.

Desideroso di replicare il fruttuoso schema à la Che fine ha fatto Baby Jane? (1962) e deciso a confezionare una sorta di sequel, idea abbandonata a causa della defezione di Joan Crawford, Robert Aldrich mette in scena, ancora una volta, un romanzo di Henry Farrell (autore della sceneggiatura con Lukas Heller) e realizza un thriller orrorifico dalle strabilianti valenze psicanalitiche. Sfruttando sapientemente l'enigma narrativo (lo spettatore è spinto a credere alla progressiva follia della protagonista, smentita da uno scarto inaspettato e mirabile nella seconda parte del film), il regista elegge l'ambiguità a cardine strutturale: la particolareggiata costruzione dei caratteri, il tratteggio di Casa Hollis (maligna e inondata da inquietanti chiaroscuri, che la fotografia di Joseph F. Biroc contribuisce a esaltare), un climax tensivo a tratti insostenibile, tutto concorre a definire un incubo a occhi aperti, in cui realtà e finzione si confondono (da antologia la sequenza in cui Carlotta è catapultata in un limbo tra passato e presente, rievocando l'omicidio del suo amante e l'ingombrante presenza paterna). Un'opera disturbante e definitiva, nella quale la linearità classica tipicamente hollywoodiana è alterata da una forma quasi barocca (la mobilità massima della macchina da presa, impegnata a incombere dall'alto sulle miserie dei personaggi, avviluppandoli e veicolando un destino mortifero) e la simbologia, tutt'altro che invadente, enfatizza la desolante crudeltà dell'essere umano. Imprescindibile. Funzionale gusto del macabro (l'incipit, dominato da un omicidio brutalmente particolareggiato) e due attrici memorabili, che fanno a gara di bravura: strepitosa Bette Davis, che dà vita a una figura fragile, contraddittoria e fagocitata dalle ombre («Non accendere la luce. Nulla è reale con la luce»), ma la vera rivelazione è Olivia de Havilland, in un ruolo di rara perfidia, impensabile dopo la stucchevole Melania di Via col vento (Victor Fleming, 1939). Joseph Cotten è Drew, Mary Astor è Gemma. Colonna sonora di Frank De Vol, con la disturbante nenia Hush... Hush, Sweet Charlotte a fare da traino. Candidato a sette premi Oscar.
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