Hai sempre mentito
A Woman's Secret
Durata
84
Formato
Regista
Del misterioso ferimento con un colpo di pistola della cantante Susan (Gloria Grahame) si autoaccusa l'amica Marian (Maureen O'Hara). Ma il fidanzato di quest'ultima, il pianista Luke Jordan (Melvyn Douglas), non le crede e cerca di convincere in tutti i modi l'ispettore Fowler (Jay C. Flippen) della sua innocenza.
Passo indietro per Nicholas Ray rispetto al precedente La donna del bandito (1948) e al praticamente contemporaneo I bassifondi di San Francisco (1949). Adattando il romanzo C'è ancora il paradiso di Vicky Baum, Ray confeziona un noir dalla trama piuttosto inconsistente, tutto giocato sulla contrapposizione tra i due personaggi femminili e su una narrazione strutturata in diversi piani temporali. Lo script è del co-sceneggiatore di Quarto potere (1941) Herman J. Mankiewicz e forse proprio da quel film deriva l'intenso uso di flashback (compreso uno “ingannatore” che anticipa quello più celebre di Hitchcock in Paura in palcoscenico, 1950). Ma le due affascinanti interpreti sono sottoutilizzate e la storia non ha abbastanza mordente né tensione. Non mancano tocchi di humour, che sono probabilmente la cosa migliore del film. Sul set nacque l'amore tra il regista e la Grahame, che fu sua moglie dal 1948 al 1952.
Passo indietro per Nicholas Ray rispetto al precedente La donna del bandito (1948) e al praticamente contemporaneo I bassifondi di San Francisco (1949). Adattando il romanzo C'è ancora il paradiso di Vicky Baum, Ray confeziona un noir dalla trama piuttosto inconsistente, tutto giocato sulla contrapposizione tra i due personaggi femminili e su una narrazione strutturata in diversi piani temporali. Lo script è del co-sceneggiatore di Quarto potere (1941) Herman J. Mankiewicz e forse proprio da quel film deriva l'intenso uso di flashback (compreso uno “ingannatore” che anticipa quello più celebre di Hitchcock in Paura in palcoscenico, 1950). Ma le due affascinanti interpreti sono sottoutilizzate e la storia non ha abbastanza mordente né tensione. Non mancano tocchi di humour, che sono probabilmente la cosa migliore del film. Sul set nacque l'amore tra il regista e la Grahame, che fu sua moglie dal 1948 al 1952.