Agnes (Claudette Colbert) è una scrittrice americana che, durante la Seconda guerra mondiale, viene imprigionata in un campo di concentramento giapponese. Qui subirà molti soprusi e dovrà vedersela anche con il comandante del campo (Sessue Hayakawa), un grande ammiratore dei suoi testi.

Tratto dall'autobiografia di Agnes Newton Keith, …e la vita continua è un melodramma bellico che non risulta particolarmente originale, ma che di sicuro sarebbe potuto sfociare in un prodotto decisamente peggiore se affidato alle mani di un cineasta inesperto. Jean Negulesco, invece, è abile e coraggioso nel ridurre al minimo la visione più propagandistica che tale progetto avrebbe potuto far trapelare e firma una denuncia feroce contro le assurdità delle battaglie, mostrando in maniera efficace l'oppressione fisica cui sono costretti i prigionieri e, al tempo stesso, la brutalità psicologica dettata agli ufficiali. Confezionando il tutto al meglio (ottime le interpretazioni dei due attori protagonisti), il cineasta americano dirige un film non privo di difetti (un po' disordinata la parte centrale così come il finale), ma comunque interessante e godibile, soprattutto se calato nel suo contesto storico di appartenenza.
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