
Un été brûlant
Un été brûlant
Durata
95
Formato
Regista
Angèle (Monica Bellucci) e Frédéric (Louis Garrel) sono una coppia sposata. Lei è una splendida attrice che prende la decisione di trasferirsi in Italia per rilanciare la sua carriera; lui un affascinante pittore che frequenta prostitute d'alto bordo e nutre una gelosia morbosa nei confronti della moglie. A Roma, i due ospitano nella loro casa una coppia di amici, Elisabeth (Cèline Sallette) e Paul (Jèrome Robart), che stanno attraversando un momento di crisi. L'arrivo di questi sconvolgerà l'esistenza di Frédéric.
Il pregio maggiore di Philippe Garrel è quello di possedere un preciso e chiaro stile registico che lo ha portato nel corso degli anni a confrontarsi con tematiche strettamente personali, venate di un suggestivo retroterra sociologico. Purtroppo, però, in Un été brûlant il suo tocco è totalmente assente, anche a causa di uno script abbozzato e di un intreccio grossolano e prevedibile. In scena finiscono così sentimenti trattati banalmente, come l'angoscia individuale e collettiva, raccontati attraverso un esistenzialismo spicciolo ed edulcorato. E neanche la partecipazione dell'avvenente Monica Bellucci è sufficiente per far uscire l'opera da una crisi creativa evidente. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia del 2011, dove è stato accolto in maniera a dir poco negativa.
Il pregio maggiore di Philippe Garrel è quello di possedere un preciso e chiaro stile registico che lo ha portato nel corso degli anni a confrontarsi con tematiche strettamente personali, venate di un suggestivo retroterra sociologico. Purtroppo, però, in Un été brûlant il suo tocco è totalmente assente, anche a causa di uno script abbozzato e di un intreccio grossolano e prevedibile. In scena finiscono così sentimenti trattati banalmente, come l'angoscia individuale e collettiva, raccontati attraverso un esistenzialismo spicciolo ed edulcorato. E neanche la partecipazione dell'avvenente Monica Bellucci è sufficiente per far uscire l'opera da una crisi creativa evidente. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia del 2011, dove è stato accolto in maniera a dir poco negativa.