Eye in the Sky
Gun chung
Durata
90
Formato
Regista
Per fermare una banda di spregiudicati rapinatori viene coinvolta la segretissima S.U. (Surveillance Unit). Il capo dell'unità (Simon Yam) e la recluta più giovane (Kate Tsui) riescono, attraverso filmati e riprese di telecamere a circuito chiuso, a ricostruire i movimenti di uno dei malviventi. E la caccia ha inizio.
Conosciuto per aver contribuito alle sceneggiature di alcuni dei principali film di Johnnie To, come PTU (2003) o i due Election (2005 e 2006), Yau Nai-Hoi esordisce dietro la macchina da presa con questa interessante pellicola. La pellicola è un noir di scuola Milkyway (e si vede fin dai primi tesissimi minuti), atipico perché la caccia ai rapinatori condotta dall'Unità di Sorveglianza avviene unicamente attraverso pedinamenti e riprese da telecamere. Partendo dall'assunto che al giorno d'oggi ogni singolo attimo della nostra vita può essere ripreso e registrato, il regista di Hong Kong gioca efficacemente con il valore duplice delle immagini e lo sguardo della macchina da presa si confonde con quello dei personaggi e degli impianti a circuito chiuso, sublimandosi fino a diventare esso stesso l'occhio nel cielo a cui fa riferimento il titolo. Didascalico soltanto in alcuni passaggi, è un esordio coinvolgente e riuscito. Uscito direttamente in home video, la pellicola raggiunse comunque il suolo italico nel 2007 durante la nona edizione del Far East Film Festival.
Conosciuto per aver contribuito alle sceneggiature di alcuni dei principali film di Johnnie To, come PTU (2003) o i due Election (2005 e 2006), Yau Nai-Hoi esordisce dietro la macchina da presa con questa interessante pellicola. La pellicola è un noir di scuola Milkyway (e si vede fin dai primi tesissimi minuti), atipico perché la caccia ai rapinatori condotta dall'Unità di Sorveglianza avviene unicamente attraverso pedinamenti e riprese da telecamere. Partendo dall'assunto che al giorno d'oggi ogni singolo attimo della nostra vita può essere ripreso e registrato, il regista di Hong Kong gioca efficacemente con il valore duplice delle immagini e lo sguardo della macchina da presa si confonde con quello dei personaggi e degli impianti a circuito chiuso, sublimandosi fino a diventare esso stesso l'occhio nel cielo a cui fa riferimento il titolo. Didascalico soltanto in alcuni passaggi, è un esordio coinvolgente e riuscito. Uscito direttamente in home video, la pellicola raggiunse comunque il suolo italico nel 2007 durante la nona edizione del Far East Film Festival.