Qualcuno da amare

Akiko (Rin Takanashi), studentessa universitaria di giorno ed escort di notte, viene richiesta da un insolito cliente: un anziano professore (Tadashi Okuno), vedovo e bisognoso di compagnia. L'uno troverà motivo di conforto nella presenza dell'altra.



In trasferta in Giappone, l'iraniano Abbas Kiarostami filma il racconto minimalista dell'incontro tra due solitudini: quella della giovane prostituta Akiko, fuggita dalla famiglia e vessata da un fidanzato geloso, e quella dell'anziano Watanabe, vedovo e lontano da sua figlia. Nella loro tenera relazione Kiarostami coglie l'umanità resistenziale di una metropoli tentacolare, Tokyo, che dimentica le persone agli incroci delle strade, come succede ad Akiko con sua nonna. Le modalità con cui il regista costruisce sceneggiatura e regia risultano tuttavia poco coinvolgenti, anche a causa di un ritmo decisamente sottotono. Molte sono le pause nella narrazione, tratto caratteristico del cinema di Kiarostami, ma non tutti i momenti morti sembrano avere un senso nell'economia del racconto. Fatta eccezione per il personaggio dell'anziano professore, l'asettica freddezza del contesto e dei protagonisti non veicola inoltre la giusta empatia. Completa il quadro poco soddisfacente un finale brusco quanto interlocutorio.