L'insegnante
Durata
95
Formato
Regista
Il pigro Franco Mottola (Alfredo Pea), studente siciliano di buona famiglia, preferisce le grazie delle donzelle ai libri di scuola. Per rimediare ai votacci, il padre (Vittorio Caprioli) gli affianca una bella e provocante insegnante privata di greco (Edwige Fenech), di cui il ragazzo s'innamora perdutamente. Per attirare la sua attenzione, decide prima di fingersi gay e poi di tentare il suicidio.
Primo di tante variazioni sul tema “insegnante procace”, il film di Nando Cicero introduce una sfilza di cliché che poi verranno ripresi dagli epigoni successivi: gli scherzi ai professori in classe, lo spionaggio alle compagne dal buco della serratura, il preside gigione (Mario Carotenuto). Alvaro Vitali è uno dei compagni di Franco, naturalmente destinato a guardare e non toccare le rotondità della Fenech, ruolo che tornerà a ricoprire in tutti gli altri film del genere. Accanto a lui un vasto parco di comprimari, tra cui Gianfranco d'Angelo, nei panni del professore di ginnastica (come ne L'insegnante va in collegio del 1978), Carlo Delle Piane ed Enzo Cannavale. Il “merito” di aver dato inizio a un filone del cinema italiano non può bastare a salvare una commedia sfilacciata, con sprazzi di erotismo che si confondono tra le fiacche serie di gag basate sulla caratterizzazione dei singoli personaggi. Pre-finale gore con amplesso in una vasca di (finto) sangue.
Primo di tante variazioni sul tema “insegnante procace”, il film di Nando Cicero introduce una sfilza di cliché che poi verranno ripresi dagli epigoni successivi: gli scherzi ai professori in classe, lo spionaggio alle compagne dal buco della serratura, il preside gigione (Mario Carotenuto). Alvaro Vitali è uno dei compagni di Franco, naturalmente destinato a guardare e non toccare le rotondità della Fenech, ruolo che tornerà a ricoprire in tutti gli altri film del genere. Accanto a lui un vasto parco di comprimari, tra cui Gianfranco d'Angelo, nei panni del professore di ginnastica (come ne L'insegnante va in collegio del 1978), Carlo Delle Piane ed Enzo Cannavale. Il “merito” di aver dato inizio a un filone del cinema italiano non può bastare a salvare una commedia sfilacciata, con sprazzi di erotismo che si confondono tra le fiacche serie di gag basate sulla caratterizzazione dei singoli personaggi. Pre-finale gore con amplesso in una vasca di (finto) sangue.