Guernica

Il 26 aprile del 1937, la cittadina basca di Guernica è stata bombardata dall'aviazione tedesca. Pabo Picasso ha riportato le sue emozioni in un celebre quadro, sublime e tragico allo stesso tempo.

Nello stesso anno in cui realizza Gauguin, e due anni dopo aver firmato Van Gogh, Alain Resnais – insieme a Robert Hessens – dà vita a un altro documentario inerente al rapporto tra la pittura e le capacità del mezzo cinematografico. Dopo aver descritto la tragedia vissuta dagli abitanti di Guernica, si sente la voce dell'attrice María Casares che recita una poesia di Paul Eluard. Intanto si passa all'arte – al disegno, alla pittura, alla scultura – e, naturalmente, al capolavoro di Picasso. Attraverso un montaggio ardito, i registi hanno realizzato una dolente testimonianza di un massacro, che sembra anticipare il successivo film di Resnais Notte e nebbia (1956), incentrato sui campi nazisti. Forti toni lirici creano un sincero coinvolgimento con il pubblico. Un'opera fondamentale per capire il successivo cammino del futuro regista di Hiroshima mon amour (1959).