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The Original Kings of Comedy
The Original Kings of Comedy
Durata
115
Formato
Regista
Charlotte, North Carolina. Ultima tappa del tour di Kings of Comedy, spettacolo itinerante che mette sullo stesso palco quattro dei più noti comici afroamericani. Steve Harvey funge da anfitrione, inframezzando e presentando i numeri dei più giovani compagni: D.L. Hughley, Cedric the Entertainer e Bernie Mac.
Omaggio alla stand up comedy, caposaldo della cultura americana. Dai night club cittadini fino agli special televisivi e alle grandi arene, lo spettacolo coniuga l'ironia con la capacità di rovesciare i luoghi comuni, sferzare il pensiero dominante, ridefinire le identità sociali. Un attacco frontale al perbenismo americano, di vigore forse insuperato: Spike Lee segue con la macchina da presa i quattro performer, confezionando un film che è sostanzialmente la ripresa dello show inframezzato da pochi spezzoni di backstage. Notevole la forza irriverente di una comicità che si concentra sui tic della comunità nera, sfiorando (con Cedric the Entertainer, il più impegnato dei quattro) la satira politica e la tematica razziale, ma il tutto risulta troppo imbrigliato in meccanismi autoreferenziali e la totale assenza di guizzi registici incide sul risultato finale. Un documento importante su un filone dove la cultura anglosassone mantiene una forza superiore a quella europea, e italiana in particolare, ma che forse non raccoglie le voci più originali e fondamentali.
Omaggio alla stand up comedy, caposaldo della cultura americana. Dai night club cittadini fino agli special televisivi e alle grandi arene, lo spettacolo coniuga l'ironia con la capacità di rovesciare i luoghi comuni, sferzare il pensiero dominante, ridefinire le identità sociali. Un attacco frontale al perbenismo americano, di vigore forse insuperato: Spike Lee segue con la macchina da presa i quattro performer, confezionando un film che è sostanzialmente la ripresa dello show inframezzato da pochi spezzoni di backstage. Notevole la forza irriverente di una comicità che si concentra sui tic della comunità nera, sfiorando (con Cedric the Entertainer, il più impegnato dei quattro) la satira politica e la tematica razziale, ma il tutto risulta troppo imbrigliato in meccanismi autoreferenziali e la totale assenza di guizzi registici incide sul risultato finale. Un documento importante su un filone dove la cultura anglosassone mantiene una forza superiore a quella europea, e italiana in particolare, ma che forse non raccoglie le voci più originali e fondamentali.
