Splendore nell'erba
Splendor in the Grass
Durata
124
Formato
Regista
Kansas, 1928. I liceali Bud (Warren Beatty) e Deanie (Natalie Wood) si amano alla follia, ma le rispettive famiglie, le regole puritane della società e un destino ironicamente crudele finiranno per compromettere in modo drammatico la loro unione.
«Se niente può far che si rinnovi/all'erba il suo splendore e che riviva il fiore/della sorte funesta non ci dorremo, ma ancor più saldi in petto/godrem di quel che resta». I versi di William Wordsworth, tratti dall'Ode all'Immortalità, incorniciano questo magnifico film, tra i più puri di un autore che si è sempre dimostrato audace e innovativo sia nel linguaggio stilistico che nei contenuti. Denso e malinconico coming-of-age con amaro addio alla spensieratezza, sviluppa un tema assai pruriginoso per l'epoca: la repressione sessuale dei giovani. Quello di Kazan non è semplicemente il tenero ritratto di un amore che farà da modello a numerosi film adolescenziali a venire: il regista scava a fondo nelle psicologie e nelle istintualità umane, tratteggia un mélo di grande raffinatezza e complessità, che è anche il racconto di un passaggio generazionale e di una svolta storica (la crisi del '29), e chiude con un finale che devasta emotivamente lo spettatore. Magnetico l'esordiente Warren Beatty, radiosa e bravissima la Wood. Oscar alla splendida sceneggiatura originale di William Inge. Rifatto (perché?) in una versione televisiva del 1981, diretta da Richard Sarafian e interpretata da Melissa Gilbert, Cyril O'Reilly, Michelle Pfeiffer ed Eva Marie Saint.
«Se niente può far che si rinnovi/all'erba il suo splendore e che riviva il fiore/della sorte funesta non ci dorremo, ma ancor più saldi in petto/godrem di quel che resta». I versi di William Wordsworth, tratti dall'Ode all'Immortalità, incorniciano questo magnifico film, tra i più puri di un autore che si è sempre dimostrato audace e innovativo sia nel linguaggio stilistico che nei contenuti. Denso e malinconico coming-of-age con amaro addio alla spensieratezza, sviluppa un tema assai pruriginoso per l'epoca: la repressione sessuale dei giovani. Quello di Kazan non è semplicemente il tenero ritratto di un amore che farà da modello a numerosi film adolescenziali a venire: il regista scava a fondo nelle psicologie e nelle istintualità umane, tratteggia un mélo di grande raffinatezza e complessità, che è anche il racconto di un passaggio generazionale e di una svolta storica (la crisi del '29), e chiude con un finale che devasta emotivamente lo spettatore. Magnetico l'esordiente Warren Beatty, radiosa e bravissima la Wood. Oscar alla splendida sceneggiatura originale di William Inge. Rifatto (perché?) in una versione televisiva del 1981, diretta da Richard Sarafian e interpretata da Melissa Gilbert, Cyril O'Reilly, Michelle Pfeiffer ed Eva Marie Saint.