
Heat – La sfida
Heat
Durata
170
Formato
Regista
Neill McCauley (Robert De Niro), cinico gangster di Los Angeles, è deciso a ritirarsi dopo aver portato a termine un ultimo grande colpo. Sulle sue tracce si muove il detective Vincent Hanna (Al Pacino), irrequieto, impulsivo e testardo. La sfida a distanza tra Hanna e McCauley è logorante, ma nessuno dei due uomini è intenzionato a fare un passo indietro: Vincent e Neill sono entrambi determinati a perseguire il rispettivo obiettivo, incuranti dei sacrifici che ciò può comportare.
Prendendo spunto dal proprio film tv Sei solo, agente Vincent (1987), Michael Mann firma un noir epico e crepuscolare, storia di una caccia che coinvolge due uomini apparentemente antitetici tra loro ma legati da una curiosa simbiosi: la dedizione totale verso il proprio lavoro. Una vera e propria ossessione che porta a mettere in secondo piano tutto il resto, a partire dai legami affettivi. Vincent e Neill sono due uomini soli e solitari, professionisti intransigenti, perfezionisti e stoici, pressoché infallibili nell'adempiere il proprio dovere ma fondamentalmente inadatti alla vita, incapaci di relazionarsi col prossimo, dilaniati da un'angoscia interiore che li tiene sempre vigili e al contempo li aliena. Grande affresco sull'incomunicabilità emozionale, struggente, ammantato da un romanticismo utopico, sorretto da una narrazione superba che accumula personaggi e sottotrame ma riesce a gestire il tutto con mirabile coerenza, mantenendo tensione e ritmo sempre altissimi nonostante l'imponente durata. Lo stile fiammeggiante e fisico di Mann è qui al suo meglio, grazie a una regia essenziale, come sempre attentissima ai dettagli realistici e alla gestione dello spazio, nervosa e trascinante, capace di regalare diversi momenti indimenticabili come la sparatoria per la strada, il primo incontro tra Hanna e McCauley (un semplice campo-controcampo da brividi) o lo straordinario finale. Per la prima volta Al Pacino e Robert De Niro recitano nella stessa scena: i due attori avevano già lavorato insieme ne Il Padrino – Parte II (1974) senza però mai condividere lo schermo.
Prendendo spunto dal proprio film tv Sei solo, agente Vincent (1987), Michael Mann firma un noir epico e crepuscolare, storia di una caccia che coinvolge due uomini apparentemente antitetici tra loro ma legati da una curiosa simbiosi: la dedizione totale verso il proprio lavoro. Una vera e propria ossessione che porta a mettere in secondo piano tutto il resto, a partire dai legami affettivi. Vincent e Neill sono due uomini soli e solitari, professionisti intransigenti, perfezionisti e stoici, pressoché infallibili nell'adempiere il proprio dovere ma fondamentalmente inadatti alla vita, incapaci di relazionarsi col prossimo, dilaniati da un'angoscia interiore che li tiene sempre vigili e al contempo li aliena. Grande affresco sull'incomunicabilità emozionale, struggente, ammantato da un romanticismo utopico, sorretto da una narrazione superba che accumula personaggi e sottotrame ma riesce a gestire il tutto con mirabile coerenza, mantenendo tensione e ritmo sempre altissimi nonostante l'imponente durata. Lo stile fiammeggiante e fisico di Mann è qui al suo meglio, grazie a una regia essenziale, come sempre attentissima ai dettagli realistici e alla gestione dello spazio, nervosa e trascinante, capace di regalare diversi momenti indimenticabili come la sparatoria per la strada, il primo incontro tra Hanna e McCauley (un semplice campo-controcampo da brividi) o lo straordinario finale. Per la prima volta Al Pacino e Robert De Niro recitano nella stessa scena: i due attori avevano già lavorato insieme ne Il Padrino – Parte II (1974) senza però mai condividere lo schermo.