
Killer Elite
The Killer Elite
Durata
122
Formato
Regista
Il mercenario Mike Locken (James Caan) ha un conto in sospeso con l'ex amico e collega George Hansen (Robert Duvall), che, dopo essersi venduto al nemico, l'ha ferito lasciandolo gravemente menomato. Ma una nuova pericolosa missione aspetta Mike.
L'undicesimo lungometraggio di Sam Peckinpah si incastona perfettamente nei meccanismi del film di genere, nel classico racconto dell'eroe che “cade e risorge”; la novità è il tocco esotico, con il richiamo all'Oriente e alle arti marziali. Costruito sulla virilità ironica e sensuale di James Caan (contrapposto al malinconico traditore Robert Duvall), parte con potenza, regala perle come la sequenza della fuga in taxi e mette sul tavolo una serie di bei personaggi, ma cala vertiginosamente nell'ultima parte, da cui era lecito aspettarsi di più, al di là di un finale visivamente suggestivo e della spettacolarizzazione della morte in ralenti. Il marcio e squallido mondo dei contractor è rappresentato con sarcasmo, senza dimenticare qualche frecciatina alla Cia e ai sordidi giochi che si consumano ai piani alti della politica. Il denaro, il potere, la violenza: sono sempre questi i temi che interessano all'autore californiano. Qui li esplora con meno perizia del solito, ma sempre con il suo inconfondibile e lucido spirito ribelle.
L'undicesimo lungometraggio di Sam Peckinpah si incastona perfettamente nei meccanismi del film di genere, nel classico racconto dell'eroe che “cade e risorge”; la novità è il tocco esotico, con il richiamo all'Oriente e alle arti marziali. Costruito sulla virilità ironica e sensuale di James Caan (contrapposto al malinconico traditore Robert Duvall), parte con potenza, regala perle come la sequenza della fuga in taxi e mette sul tavolo una serie di bei personaggi, ma cala vertiginosamente nell'ultima parte, da cui era lecito aspettarsi di più, al di là di un finale visivamente suggestivo e della spettacolarizzazione della morte in ralenti. Il marcio e squallido mondo dei contractor è rappresentato con sarcasmo, senza dimenticare qualche frecciatina alla Cia e ai sordidi giochi che si consumano ai piani alti della politica. Il denaro, il potere, la violenza: sono sempre questi i temi che interessano all'autore californiano. Qui li esplora con meno perizia del solito, ma sempre con il suo inconfondibile e lucido spirito ribelle.