L'uomo che sussurrava ai cavalli
The Horse Whisperer
Durata
170
Formato
Regista
La dodicenne Grace (Scarlett Johansson) ha un gravissimo incidente a cavallo. La madre (Kristin Scott Thomas) si rifiuta di far abbattere l'animale e per salvare la figlia dalla depressione porta entrambi nel ranch in Montana di Tom Booker (Robert Redford), definito un “sussurratore”, che restituisce la voglia di vivere a Grace.
Fluviale trasposizione del best seller omonimo di Nicholas Evans, L'uomo che sussurrava ai cavalli è un melodramma di impianto tradizionale (non manca anche la storia d'amore tra la newyorkese in carriera Scott Thomas e il fascinoso e maturo ranchero Redford), che snocciola una serie di temi cari al regista: l'adolescenza da recuperare alla vita, la natura incontaminata, la contrapposizione tra autenticità della vita rurale e tossicità di quella cittadina. Nei ritmi distesi della narrazione, a emergere e farsi ricordare è soprattutto la bellezza dei paesaggi, fotografata da Robert Richardson, con grande uso di campi lunghi e grandangoli in cui l'uomo appare armonicamente restituito alla sua giusta misura rispetto all'ambiente che lo circonda. Godibile ma presuntuosetto e (a dir poco) prolisso, il film lanciò definitivamente la carriera di Scarlett Johansson, all'epoca non ancora quattordicenne. Sceneggiatura di Eric Roth e Richard LaGravenese.
Fluviale trasposizione del best seller omonimo di Nicholas Evans, L'uomo che sussurrava ai cavalli è un melodramma di impianto tradizionale (non manca anche la storia d'amore tra la newyorkese in carriera Scott Thomas e il fascinoso e maturo ranchero Redford), che snocciola una serie di temi cari al regista: l'adolescenza da recuperare alla vita, la natura incontaminata, la contrapposizione tra autenticità della vita rurale e tossicità di quella cittadina. Nei ritmi distesi della narrazione, a emergere e farsi ricordare è soprattutto la bellezza dei paesaggi, fotografata da Robert Richardson, con grande uso di campi lunghi e grandangoli in cui l'uomo appare armonicamente restituito alla sua giusta misura rispetto all'ambiente che lo circonda. Godibile ma presuntuosetto e (a dir poco) prolisso, il film lanciò definitivamente la carriera di Scarlett Johansson, all'epoca non ancora quattordicenne. Sceneggiatura di Eric Roth e Richard LaGravenese.