Maldoror
Maldoror
Durata
155
Formato
Regista
Charleroi, metà anni '90. Giovane e impulsivo poliziotto della Gendarmerie, Paul Chartier (Anthony Bajon) si ritrova sempre più coinvolto a livello personale nell'indagine, gestita in segreto dai suoi superiori, per catturare il serial killer e molestatore di bambini Marcel Dedieu (Sergi López).
Ispirandosi al celebre e agghiacciante fatto di cronaca nera del "mostro di Marcinelle", Fabrice Du Welz porta nuovamente il proprio sguardo tra le pieghe profonde dell'oscuro disagio sociale all'interno di una contemporaneità sordida e animalesca. L'uggiosa provincia belga, popolata di sinistri personaggi senza speranza, porta con sé i segni dell'ineluttabile presenza del Male nel mondo, resa se possibile ancora più disturbante dalla contrapposizione tra la follia "riconosciuta" del maniaco e quella "nascosta" dei corrotti organi istituzionali. Du Welz non forza la mano sulla morbosità della vicenda, opta per un montaggio insolitamente lento e lascia i dettagli più angoscianti fuori campo, dando vita a un thriller investigativo, sul modello di Zodiac (2007) di David Fincher, che adotta totalmente il punto di vista del protagonista intento a fare luce sul caso. L'elemento di maggiore fascino del film è sicuramente la realistica ossessione in cui sprofonda Chartier, ambiguo uomo di giustizia in conflitto con se stesso e con la società che lo circonda. Un'operazione forse fin troppo ripulita, lontana dall'atmosfera brutta, sporca e cattiva di Calvaire (2004), che in due ore e mezza riesce però a rendere bene l'idea di totale sconfitta del protagonista nel corso degli anni. Maldoror è il nome dell'operazione top-secret voluta dalla polizia per indagare sui sospetti. Béatrice Dalle interpreta Rita, la madre di Chartier. Presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
Ispirandosi al celebre e agghiacciante fatto di cronaca nera del "mostro di Marcinelle", Fabrice Du Welz porta nuovamente il proprio sguardo tra le pieghe profonde dell'oscuro disagio sociale all'interno di una contemporaneità sordida e animalesca. L'uggiosa provincia belga, popolata di sinistri personaggi senza speranza, porta con sé i segni dell'ineluttabile presenza del Male nel mondo, resa se possibile ancora più disturbante dalla contrapposizione tra la follia "riconosciuta" del maniaco e quella "nascosta" dei corrotti organi istituzionali. Du Welz non forza la mano sulla morbosità della vicenda, opta per un montaggio insolitamente lento e lascia i dettagli più angoscianti fuori campo, dando vita a un thriller investigativo, sul modello di Zodiac (2007) di David Fincher, che adotta totalmente il punto di vista del protagonista intento a fare luce sul caso. L'elemento di maggiore fascino del film è sicuramente la realistica ossessione in cui sprofonda Chartier, ambiguo uomo di giustizia in conflitto con se stesso e con la società che lo circonda. Un'operazione forse fin troppo ripulita, lontana dall'atmosfera brutta, sporca e cattiva di Calvaire (2004), che in due ore e mezza riesce però a rendere bene l'idea di totale sconfitta del protagonista nel corso degli anni. Maldoror è il nome dell'operazione top-secret voluta dalla polizia per indagare sui sospetti. Béatrice Dalle interpreta Rita, la madre di Chartier. Presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.