Blackout

Attore di successo con problemi di alcool, Matty (Matthew Modine) si concede una notte brava a Miami in compagnia dell'amico e regista Mickey (Dennis Hopper). Un anno e mezzo dopo, a New York, Matty vive con la fidanzata Susan (Claudia Schiffer) ma è tormentato da quella notte di bagordi di cui non ricorda nulla. Temendo di aver ucciso Annie (Béatrice Dalle), sua ragazza dell'epoca, Matty decide di tornare a indagare e dovrà fare i conti con una verità sconvolgente.

Di questo thriller patinato e senza suspense si può quantomeno dire che sia girato con mestiere e confezionato in modo discreto: nulla di più. Per il resto lo spettatore si trova di fronte a una riflessione risaputa sulle tematiche care a Ferrara, a partire dal persistere della colpa e la necessità per chiunque di farci i conti. Questa volta però fanno capolino morbosità e autocompiacimento malcelati (la sequenza da snuff movie) e la comparsa di un'altra Annie (Sarah Lassez) che fa la cameriera sembra quasi poter “giustificare” la confusione nella mente di Matty. Nella scena in cui questi ricomincia a bere tra sovraimpressioni e musica rock, così come nella nuotata finale, si toccano vette di kitsch eguagliate soltanto dalla recitazione della Schiffer. Primo film scritto da Ferrara dopo la separazione con lo storico sceneggiatore Nicholas St. John.