Miral
Miral
Durata
112
Formato
Regista
Una bambina palestinese di nome Miral, dopo essere rimasta orfana, viene accolta da un istituto che protegge e aiuta le vittime più giovani travolte dal conflitto arabo-israeliano. Una volta cresciuta, la ragazza (Freida Pinto) dovrà decidere se proseguire gli studi o combattere per il suo popolo.
Per la terza volta, dopo Prima che sia notte (2000) e Lo scafandro e la farfalla (2007), il regista americano Julian Schnabel utilizza un'autobiografia – in questo caso, La strada dei fiori di Miral di Rula Jebreal – come base per un suo lungometraggio. Controverso e fonte di diverse polemiche, il film è stato accusato di essere “pro-palestinese”, nonostante le origini ebraiche del regista. Al di là di qualsiasi messaggio politico, Miral è una pellicola cinematograficamente povera, incapace di coinvolgere e di far empatizzare con le vicende narrate. Il talento del regista viene fuori soltanto in un paio di sequenze (discrete dal punto di vista visivo), ma non basta: la narrazione piatta e priva di mordente rende ancor più faticosa una visione estenuante e in cui si attende vanamente (almeno) un guizzo che non arriva mai. Pessima interpretazione della protagonista Freida Pinto, inadeguata a reggere un'intera pellicola sulle proprie spalle.
Per la terza volta, dopo Prima che sia notte (2000) e Lo scafandro e la farfalla (2007), il regista americano Julian Schnabel utilizza un'autobiografia – in questo caso, La strada dei fiori di Miral di Rula Jebreal – come base per un suo lungometraggio. Controverso e fonte di diverse polemiche, il film è stato accusato di essere “pro-palestinese”, nonostante le origini ebraiche del regista. Al di là di qualsiasi messaggio politico, Miral è una pellicola cinematograficamente povera, incapace di coinvolgere e di far empatizzare con le vicende narrate. Il talento del regista viene fuori soltanto in un paio di sequenze (discrete dal punto di vista visivo), ma non basta: la narrazione piatta e priva di mordente rende ancor più faticosa una visione estenuante e in cui si attende vanamente (almeno) un guizzo che non arriva mai. Pessima interpretazione della protagonista Freida Pinto, inadeguata a reggere un'intera pellicola sulle proprie spalle.