Mowgli – Il libro della giungla
Rudyard Kipling's The Jungle Book
Durata
111
Formato
Regista
Mowgli (Jason Scott Lee), dopo essere miracolosamente sopravvissuto all'attacco della tigre Shere Khan quando era un bambino, è cresciuto nella giungla privo di contatti con altri esseri umani. Le cose però stanno per cambiare: ritroverà Kitty (Lena Headey), sua amica d'infanzia, ora promessa sposa al capitano Boone (Cary Elwes).
Al cospetto di un'operazione del genere è cosa buona e giusta non pensare al classico d'animazione Il libro della giungla (ispirato al celebre romanzo di Rudyard Kipling), con cui Wolfgang Reitherman aveva incantato tutti nel 1967. Il prodotto di Stephen Sommers, niente più che un artigiano alterno e talvolta discutibile, potrebbe portare qualcuno a tirare in ballo, in maniera tanto immediata quanto superficiale, quanto fatto da Steven Spielberg con Hook – Capitan Unicino (1991), ma in questo caso di spielberghiano, a voler malignare, c'è solo l'attore Sam Neill, protagonista di Jurassic Park (1993). Tutto il resto è grossolano e antifilologico: se l'incipit nella giungla è salvabile, così come tutte le sequenze che si affidano solo e soltanto all'en plein air silenziando certi dialoghi inascoltabili, in linea generale Sommers tende a trasformare Mowgli in Tarzan, tra sentimentalismo e banalità, palesando un'inadeguatezza talvolta perfino macroscopica. Poca magia, ancor meno attrattiva e un finale che preme sull'acceleratore dell'avventura ma è ugualmente tirato via.
Al cospetto di un'operazione del genere è cosa buona e giusta non pensare al classico d'animazione Il libro della giungla (ispirato al celebre romanzo di Rudyard Kipling), con cui Wolfgang Reitherman aveva incantato tutti nel 1967. Il prodotto di Stephen Sommers, niente più che un artigiano alterno e talvolta discutibile, potrebbe portare qualcuno a tirare in ballo, in maniera tanto immediata quanto superficiale, quanto fatto da Steven Spielberg con Hook – Capitan Unicino (1991), ma in questo caso di spielberghiano, a voler malignare, c'è solo l'attore Sam Neill, protagonista di Jurassic Park (1993). Tutto il resto è grossolano e antifilologico: se l'incipit nella giungla è salvabile, così come tutte le sequenze che si affidano solo e soltanto all'en plein air silenziando certi dialoghi inascoltabili, in linea generale Sommers tende a trasformare Mowgli in Tarzan, tra sentimentalismo e banalità, palesando un'inadeguatezza talvolta perfino macroscopica. Poca magia, ancor meno attrattiva e un finale che preme sull'acceleratore dell'avventura ma è ugualmente tirato via.