La nostra vita
Premi Principali
Premio per il miglior attore al Festival di Cannes 2010
Durata
98
Formato
Regista
Dopo la morte dell'amata moglie Elena (Isabella Ragonese), l'operaio Claudio (Elio Germano) rimane solo con tre figli a carico. La tragedia scatena in lui la voglia di rivalsa: decide così di “fare i soldi”, ricattando l'imprenditore che non ha denunciato la morte di un guardiano notturno nel suo cantiere, ma le dinamiche sono più complicate del previsto.
Attraverso una visione a tratti sincera e a tratti retorica, Luchetti si misura con il dolore, sentimento represso dalla società in nome del denaro e del successo personale, affrontando il tema da un punto di vista antispettacolare che mette in luce molti aspetti del mondo operaio, dal lavoro nero clandestino alla corruzione, con uno sguardo disincantato ma ancora ricco di speranza. Il regista opta per un uso della macchina da presa mobile e sporco, che vorrebbe essere diretto e sfrontato, ma non lo è abbastanza. Troppo programmatico e poco spontaneo, La nostra vita ha buoni spunti, non portati a termine da una sceneggiatura che si fa sempre più semplicistica con il passare dei minuti. Buon cast, in cui svetta Elio Germano, premiato come miglior attore al Festival di Cannes.
Attraverso una visione a tratti sincera e a tratti retorica, Luchetti si misura con il dolore, sentimento represso dalla società in nome del denaro e del successo personale, affrontando il tema da un punto di vista antispettacolare che mette in luce molti aspetti del mondo operaio, dal lavoro nero clandestino alla corruzione, con uno sguardo disincantato ma ancora ricco di speranza. Il regista opta per un uso della macchina da presa mobile e sporco, che vorrebbe essere diretto e sfrontato, ma non lo è abbastanza. Troppo programmatico e poco spontaneo, La nostra vita ha buoni spunti, non portati a termine da una sceneggiatura che si fa sempre più semplicistica con il passare dei minuti. Buon cast, in cui svetta Elio Germano, premiato come miglior attore al Festival di Cannes.