Storia di Marie e Julien

Histoire de Marie et Julien

Durata

150

Formato

Regista

Julien (Jerzy Radziwilowicz) è un orologiaio solitario e depresso che non si più tolto dalla testa Marie (Emmanuelle Béart), che ha visto una sola volta e con la quale non si è mai più incontrato. È però proprio quando Julien si ritrova a ricattare un'altra donna, l'enigmatica Madame X (Anne Brochet), avvenente e danarosa, che Marie ricompare.

Con la consueta eleganza ma anche con la solita, immarcescibile prolissità, il maestro della Nouvelle Vague Jacques Rivette filma uno dei suoi film maggiormente aperti al gioco delle contaminazioni, scendendo sul terreno minato del thriller e del noir. Una immersione che, nonostante le lungaggini, riesce a soddisfare e a irretire grazie a un uso calibrato e chirurgico del linguaggio cinematografico e a movimenti di macchina che sposano crudezza e raffinatezza, indugiando liturgicamente su dettagli (l'orologio sul muro, per esempio) e su ossessioni covate nell'ombra. Il giocoso, sornione e cerebrale autore francese mette inoltre da parte certe spigolature metafisiche e fiabesche del suo solito approccio per perdersi in una messa in scena dell'amore e della sessualità più tattile e concreta del solito, in cui non manca nemmeno il racconto di alcune sessioni di sadomaso e di coiti consumati sulle ortiche e sui rovi. Tale componente materialistica è un balsamo per un film che altrimenti avrebbe rischiato di cadere eccessivamente nell'immobilismo dovuto all'attesa per un colpo di scena a tinte forti, che il regista non provvede certo a coccolare e a preparare attraverso spettacolarizzazioni narrative anche solo accennate. Diviso in quattro capitoli intitolati rispettivamente Julien, Julien e Marie, Marie e Julien e Marie, che restituiscono molto bene la geometrica simmetria e la specularità esasperata entro cui sono incasellate le sorti e le azioni dei personaggi. Ultimo capitolo di una quadrilogia rivettiana di cui fanno parte Céline e Julie vanno in barca (1974), Noroît (1976) e Duelle (1976). Il film si doveva girare alla metà degli anni '70, con protagonisti Albert Finney e Leslie Caron, ma i problemi personali di Rivette e la sua depressione lo hanno fatto naufragare fino ai primi anni del secolo successivo.
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