Out 1
Out 1: Noli me tangere
Durata
729
Formato
Regista
Colin (Jean-Pierre Léaud) e Frédérique (Juliet Berto), due ragazzi parigini, stabiliscono un po' per caso un rapporto con una società segreta decisa a mettere le mani sulla città. Si tratta della Società dei Tredici, all'interno della quale ogni cosa pare guidata da depistaggi e azioni fuorvianti.
Ispirato alla Storia dei tredici del romanziere francese Honoré de Balzac, si tratta di uno dei film più lunghi mai realizzati nella storia del cinema: la versione originale, della durata di circa 760 minuti, non è più rintracciabile, anche se successivamente ne sono circolate varianti lievemente scorciate. Diviso in singole parti, si tratta di un film altrettanto episodico nella struttura e nelle istanze formali, segmentato e sfilacciato, interminabile e pretenzioso, oltre che irrimediabilmente datato. Un aggrovigliato esercizio di libertà e di cinema fuori dai bordi che di tanto in tanto affascina ma che il più delle volte lascia legittimamente interdetti. Da segnalare, però, la forte originalità ma anche la pertinenza con cui Rivette conferisce alla sua opera un'impronta squisitamente balzacchiana, conciliando autarchia e impressionante fedeltà. La parola inglese presente nel titolo rende molto bene l'estraneità del film e la sua resistenza qualsiasi griglia o categorizzazione.
Ispirato alla Storia dei tredici del romanziere francese Honoré de Balzac, si tratta di uno dei film più lunghi mai realizzati nella storia del cinema: la versione originale, della durata di circa 760 minuti, non è più rintracciabile, anche se successivamente ne sono circolate varianti lievemente scorciate. Diviso in singole parti, si tratta di un film altrettanto episodico nella struttura e nelle istanze formali, segmentato e sfilacciato, interminabile e pretenzioso, oltre che irrimediabilmente datato. Un aggrovigliato esercizio di libertà e di cinema fuori dai bordi che di tanto in tanto affascina ma che il più delle volte lascia legittimamente interdetti. Da segnalare, però, la forte originalità ma anche la pertinenza con cui Rivette conferisce alla sua opera un'impronta squisitamente balzacchiana, conciliando autarchia e impressionante fedeltà. La parola inglese presente nel titolo rende molto bene l'estraneità del film e la sua resistenza qualsiasi griglia o categorizzazione.