Persona non grata
Persona non grata
Durata
110
Formato
Regista
Wiktor (Zbigniew Zapasiewicz) è l'ambasciatore polacco in Uruguay. Una volte rimasto vedovo, entra in un periodo di crisi personale e politica che lo porta a mettere in discussione i suoi ideali e a riconsiderare anche la figura dell'amatissima consorte, di cui inizia a sospettare un tradimento con un diplomatico russo (Nikita Mikhalkov).
Krzysztof Zanussi costruisce un film dall'impianto quasi teatrale, in cui il protagonista e la sua storia finiscono con l'essere il pretesto per una serie di discorsi di natura teorica e politica, una sorta di summa e bilancio di tematiche care al regista: il confronto tra la Polonia che ha combattuto contro il giogo sovietico e i suoi ideali (Solidarnosc in primis) e quella contemporanea occidentalizzata e capitalista; la relazione con la Russia e le profonde differenze che finiscono con l'allignare nello scisma tra cattolici e ortodossi. Premesse potenzialmente ambiziose, ma a pagare, minando notevolmente il risultato finale, è lo scarso spessore dei personaggi, nonostante la presenza di interpreti di grande carisma. Alcuni spunti (contenutistici) rimangono impressi, ma, vista anche l'assegna di guizzi cinematografici degni di nota, la sensazione è quella di trovarsi davanti una classica occasione sprecata. Remo Girone è il console italiano; musiche di Wojciech Kilar.
Krzysztof Zanussi costruisce un film dall'impianto quasi teatrale, in cui il protagonista e la sua storia finiscono con l'essere il pretesto per una serie di discorsi di natura teorica e politica, una sorta di summa e bilancio di tematiche care al regista: il confronto tra la Polonia che ha combattuto contro il giogo sovietico e i suoi ideali (Solidarnosc in primis) e quella contemporanea occidentalizzata e capitalista; la relazione con la Russia e le profonde differenze che finiscono con l'allignare nello scisma tra cattolici e ortodossi. Premesse potenzialmente ambiziose, ma a pagare, minando notevolmente il risultato finale, è lo scarso spessore dei personaggi, nonostante la presenza di interpreti di grande carisma. Alcuni spunti (contenutistici) rimangono impressi, ma, vista anche l'assegna di guizzi cinematografici degni di nota, la sensazione è quella di trovarsi davanti una classica occasione sprecata. Remo Girone è il console italiano; musiche di Wojciech Kilar.