Il pianista

The Pianist

Premi Principali

Palma d’oro al Festival di Cannes 2002

Oscar alla miglior regia 2003

Oscar al miglior attore protagonista 2003

Durata

150

Formato

Regista


1939, Varsavia. L'apprezzato pianista ebreo Wladyslaw Szpilman (Adrien Brody) assiste in prima persona alla tragica sorte della sua città e degli ebrei che vi abitano durante la Seconda guerra mondiale: invasione nazista, aggressione verbale, violenza fisica, segregazione, ghettizzazione, massacro.

Il film che ha riconciliato Roman Polanski con Hollywood e con l'America è anche una pellicola di complessa collocazione: da un lato è (indubbiamente) un film molto personale e sentito, dall'altro è in assoluto uno dei titoli più distanti dalla poetica autoriale e dalle tematiche affrontate durante una carriera basata sul concetto stesso di ambiguità. Il pianista ripercorre tutti i topòi dello Shoah-Movie con accademica diligenza, dall'identificazione totale con il protagonista all'atteggiamento ricattatorio verso il pubblico, sino alla classica (e usurata) presenza del “nazista buono”. Il confronto con l'epopea spielberghiana di Schindler's List (1993) risulta impietoso, ma a tratti lo stile di Polanski emerge con prepotenza, soprattutto nelle sequenze più drammatiche, regalando momenti claustrofobici da manuale. Palma d'oro al Festival di Cannes, Oscar alla miglior regia, alla miglior interpretazione maschile e alla miglior sceneggiatura non originale (di Ronald Harwood, dall'omonima autobiografia di Szpilman).


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