Le mura di Malapaga
Au-delà des grilles
Durata
95
Formato
Regista
Pierre (Jean Gabin), marinaio di Marsiglia che ha ucciso la propria amante, si rifugia a Genova e conosce Marta (Isa Miranda), donna separata dal marito, Giuseppe (Andrea Cecchi), un uomo brutale che la perseguita e tenta in tutti i modi di portarle via la figlia Cecchina (Vera Talchi), per costringerla a tornare con lui. Pierre e Marta si innamorano, ma devono fronteggiare le maldicenze della gente e la gelosia di Cecchina.
Clément si confronta con il melò e unisce l'interesse per il contesto storico e sociale in epoca di guerra tipico del cineasta con la lezione del realismo poetico francese degli anni trenta e il neorealismo italiano. Suso Cecchi d'Amico e Cesare Zavattini figurano tra gli sceneggiatori (con il produttore Alfonso Guarini, marito di Isa Miranda) di questo curioso ibrido che fa coesistere temi come la gelosia, l'amore impossibile e la beffarda imprevedibilità del destino con una interessante valorizzazione del paesaggio come specchio di un'umanità tanto seducente quanto minacciosa e sempre pronta a rivelare i lati peggiori del proprio essere. Ottima la prova dei due protagonisti che si rivelano sorprendentemente complementari e ambedue scelte decisamente azzeccate. Un prodotto che oggi può sembrare un po' superato, benché mantenga un notevole fascino e una cura formale davvero impeccabile. Premio al Festival di Cannes per la miglior regia e per la migliore interpretazione femminile a Isa Miranda e Oscar come miglior film straniero.
Clément si confronta con il melò e unisce l'interesse per il contesto storico e sociale in epoca di guerra tipico del cineasta con la lezione del realismo poetico francese degli anni trenta e il neorealismo italiano. Suso Cecchi d'Amico e Cesare Zavattini figurano tra gli sceneggiatori (con il produttore Alfonso Guarini, marito di Isa Miranda) di questo curioso ibrido che fa coesistere temi come la gelosia, l'amore impossibile e la beffarda imprevedibilità del destino con una interessante valorizzazione del paesaggio come specchio di un'umanità tanto seducente quanto minacciosa e sempre pronta a rivelare i lati peggiori del proprio essere. Ottima la prova dei due protagonisti che si rivelano sorprendentemente complementari e ambedue scelte decisamente azzeccate. Un prodotto che oggi può sembrare un po' superato, benché mantenga un notevole fascino e una cura formale davvero impeccabile. Premio al Festival di Cannes per la miglior regia e per la migliore interpretazione femminile a Isa Miranda e Oscar come miglior film straniero.