Police
Police
Premi Principali
Coppa Volpi per il miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia 1985
Durata
113
Formato
Regista
Il poliziotto Mangin (Gérard Depardieu), durante un'indagine su alcuni spacciatori tunisini, si innamora della donna di uno dei sospettati, Noria (Sophie Marceau).
Dopo il fortunato Ai nostri amori (1983), Pialat si appropria del genere polar, manipolandolo a suo piacimento e infine scavalcandolo, per riportare il materiale grezzo dell'ambiente poliziesco spregiudicato e disonesto entro i confini del suo cinema naturalistico e al contempo umanista. Se in un primo momento Police è improntato su uno stile quasi documentaristico, insistendo su tic, pause e routine tipici di un commissariato, la seconda parte è dedicata a grattare la superficie della realtà rivelando i caratteri dei due protagonisti, interpretati da un credibile Gérard Depardieu e da una più impacciata Sophie Marceau. Scritta dalla sceneggiatrice e regista Catherine Breillat, è una pellicola che descrive con cura l'ambiente da noir contemporaneo, ma si perde un po' a causa di qualche passaggio macchinoso, comunque riscattato dallo sguardo creativo del regista. Altalenante la parte centrale dal punto di vista narrativo, ma i guizzi visivi non mancano mai. C'è pure un omaggio a François Truffaut, scomparso durante le riprese del film, che aiutò Pialat al finanziamento della sua opera prima L'enfance nue (1968). Depardieu vinse la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile alla 42ª Mostra del Cinema di Venezia.
Dopo il fortunato Ai nostri amori (1983), Pialat si appropria del genere polar, manipolandolo a suo piacimento e infine scavalcandolo, per riportare il materiale grezzo dell'ambiente poliziesco spregiudicato e disonesto entro i confini del suo cinema naturalistico e al contempo umanista. Se in un primo momento Police è improntato su uno stile quasi documentaristico, insistendo su tic, pause e routine tipici di un commissariato, la seconda parte è dedicata a grattare la superficie della realtà rivelando i caratteri dei due protagonisti, interpretati da un credibile Gérard Depardieu e da una più impacciata Sophie Marceau. Scritta dalla sceneggiatrice e regista Catherine Breillat, è una pellicola che descrive con cura l'ambiente da noir contemporaneo, ma si perde un po' a causa di qualche passaggio macchinoso, comunque riscattato dallo sguardo creativo del regista. Altalenante la parte centrale dal punto di vista narrativo, ma i guizzi visivi non mancano mai. C'è pure un omaggio a François Truffaut, scomparso durante le riprese del film, che aiutò Pialat al finanziamento della sua opera prima L'enfance nue (1968). Depardieu vinse la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile alla 42ª Mostra del Cinema di Venezia.