Il prigioniero di Amsterdam
Foreign Correspondent
Durata
120
Formato
Regista
Alla vigilia della Seconda guerra mondiale, un giovane reporter americano (Joel McCrea) viene inviato a Londra alla ricerca di possibili spie nemiche: scoprirà un complotto internazionale che lo porterà sino in Olanda.
Il secondo film americano di Hitchcock (dopo Rebecca – La prima moglie) segue la struttura di molti suoi film inglesi degli anni Trenta (a partire da L'uomo che sapeva troppo e L'agente segreto) con i quali aveva già messo in scena delle spy story particolarmente avvincenti. Seppur a tratti leggermente prolisso, Il prigioniero di Amsterdam riesce comunque ad affascinare per il rigore della sceneggiatura e la maestria delle inquadrature. Film d'impegno politico antinazista, è un prodotto che non si limita ai contenuti ma, al contrario, propone diverse idee interessanti che il regista utilizzerà ancora successivamente (il senso della vertigine, in primis). Notevole, inoltre, il senso del ritmo dato dal montaggio e impeccabili le interpretazioni di un cast in ottima forma.
Il secondo film americano di Hitchcock (dopo Rebecca – La prima moglie) segue la struttura di molti suoi film inglesi degli anni Trenta (a partire da L'uomo che sapeva troppo e L'agente segreto) con i quali aveva già messo in scena delle spy story particolarmente avvincenti. Seppur a tratti leggermente prolisso, Il prigioniero di Amsterdam riesce comunque ad affascinare per il rigore della sceneggiatura e la maestria delle inquadrature. Film d'impegno politico antinazista, è un prodotto che non si limita ai contenuti ma, al contrario, propone diverse idee interessanti che il regista utilizzerà ancora successivamente (il senso della vertigine, in primis). Notevole, inoltre, il senso del ritmo dato dal montaggio e impeccabili le interpretazioni di un cast in ottima forma.