Intrigo internazionale

North By Northwest

Anno

Paese

Usa

Generi

Durata

136

Formato




Durante una giornata come tante, il pubblicitario Roger Thornhill (Cary Grant) viene scambiato per un “altro uomo” e sequestrato da due uomini che lo portano fuori città. Arrivato sul posto viene accusato dal suo rapitore di crimini che non ha commesso.

Bastano pochi minuti (compresi i geometrici titoli di testa di Saul Bass) per capire che Intrigo internazionale è una monumentale lezione di cinema, di regia e di montaggio. Non a caso è, in assoluto, uno dei titoli più analizzati da semiologi e studiosi della Settima arte. Il tema dello scambio di persone e dell'innocente ingiustamente accusato, che Hitchcock aveva più volte sviscerato nella sua filmografia a partire dai suoi anni in Inghilterra, trova qui il suo apice e il pieno compimento: Cary Grant, perfetto, rende credibile un personaggio di cui non si fida nessuno, tranne (forse) lo spettatore. Straordinario esempio di divertissement sofisticato e entusiasmante, abile nel dosare sapientemente tensione narrativa e invenzioni visive, combinando gli stilemi del thriller con quelli della commedia e regalando un tasso spettacolare di livello altissimo grazie anche a una sceneggiatura perfetta (firmata da Ernest Lehman), a una impeccabile gestione dei tempi narrativi (senza mai un calo di ritmo) e alla sontuosa confezione formale che può contare sulla memorabile colonna sonora di Bernard Hermann e sulla fotografia di Robert Burks. Se i momenti più citati sono l'attacco dell'aeroplano in un campo di granturco e il finale sul Monte Rushmore, entrambi dei piccoli capolavori a sé stanti, le ultime inquadrature sul treno sono uno straordinario escamotage per combattere le assurdità della censura: Grant/Thornhill con una semplice battuta («Forza, signora Thornhill») si conforma ai codici della morale (facendo riferimento all'ex moglie) e può far sdraiare Eva Marie Saint/Eve Kendall con lui nella cuccetta della sua carrozza. Tre nomination all'Oscar (montaggio, sceneggiatura, scenografia) e, anche in questo caso dopo lo scandalo de La donna che visse due volte (1958), neanche un premio vinto. Ultima collaborazione tra Cary Grant e Alfred Hitchcock. Il regista compare nel suo tradizionale cameo, in questo caso nei panni di un uomo che non riesce a prendere l'autobus.



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