Queimada
Queimada
Durata
112
Formato
Regista
1840: inviato nelle Antille per fomentare la ribellione locale contro i portoghesi, sir William Walker (Marlon Brando), agente segreto e cinico avventuriero al servizio del governo inglese, si scontra ripetutamente con Josè Dolores (Evaristo Marquez), capo dei rivoluzionari, pronto a morire per il suo popolo e non disposto a passare da un colonialismo all'altro, intuendo le reali intenzioni dell'esercito britannico.
Partendo da una sceneggiatura scritta da Franco Solinas e Giorgio Arlorio, Pontecorvo punta su una messa in scena improntata sul crudo realismo, mostrando senza censure gli orrori della guerra e della lotta violenta. Un aspetto spettacolare di pregevole fattura cui però non fa seguito una adeguata resa contenutistica: i temi del film appaiono infatti sbandierati con eccessivo didascalismo e con una superficialità al contempo leziosa e retorica, spesso controproducente. In modo particolare il personaggio interpretato da Marlon Brando, nonostante il magnetismo carismatico dell'attore, appare ampolloso e artificiosamente sentenzioso, certo appassionato e sincero ma troppo compiaciuto e altezzoso per creare vera empatia spettatoriale. Ed è, per certi versi, la cifra del film tutto, troppo attento a farsi veicolo di messaggi sicuramente encomiabili ma incapace di far coesistere l'impegno sociale e civile con una resa cinematografica degna e interessante. Le due dimensioni appaiono così viaggiare in maniera parallela senza quasi mai incontrarsi: si rimane quindi stupefatti dinnanzi a numerose scene di massa e di battaglia, ma fin troppo freddi alla storia dei personaggi e alle loro, pur legittime, lotte contro i soprusi colonialisti, mentre lo scontro tra capitalismo imperialista e utopie marxiste è declinato con un po' troppo semplicismo e con alterne fortune. Queimada è una immaginaria isola delle Antille, il cui nome significa letteralmente “bruciata” e fa riferimento agli incendi appiccati dai portoghesi per impadronirsi delle loro colonie. Dopo questo film, Gillo Pontecorvo rimarrà inattivo per dieci anni.
Partendo da una sceneggiatura scritta da Franco Solinas e Giorgio Arlorio, Pontecorvo punta su una messa in scena improntata sul crudo realismo, mostrando senza censure gli orrori della guerra e della lotta violenta. Un aspetto spettacolare di pregevole fattura cui però non fa seguito una adeguata resa contenutistica: i temi del film appaiono infatti sbandierati con eccessivo didascalismo e con una superficialità al contempo leziosa e retorica, spesso controproducente. In modo particolare il personaggio interpretato da Marlon Brando, nonostante il magnetismo carismatico dell'attore, appare ampolloso e artificiosamente sentenzioso, certo appassionato e sincero ma troppo compiaciuto e altezzoso per creare vera empatia spettatoriale. Ed è, per certi versi, la cifra del film tutto, troppo attento a farsi veicolo di messaggi sicuramente encomiabili ma incapace di far coesistere l'impegno sociale e civile con una resa cinematografica degna e interessante. Le due dimensioni appaiono così viaggiare in maniera parallela senza quasi mai incontrarsi: si rimane quindi stupefatti dinnanzi a numerose scene di massa e di battaglia, ma fin troppo freddi alla storia dei personaggi e alle loro, pur legittime, lotte contro i soprusi colonialisti, mentre lo scontro tra capitalismo imperialista e utopie marxiste è declinato con un po' troppo semplicismo e con alterne fortune. Queimada è una immaginaria isola delle Antille, il cui nome significa letteralmente “bruciata” e fa riferimento agli incendi appiccati dai portoghesi per impadronirsi delle loro colonie. Dopo questo film, Gillo Pontecorvo rimarrà inattivo per dieci anni.