Rodaggio matrimoniale
Period of Adjustment
Durata
112
Formato
Regista
Durante la notte di Natale, due giovani coppie si trovano sotto lo stesso tetto ad affrontare una crisi matrimoniale. George Haverstick (Jim Hutton) non riesce a venire a capo dei suoi problemi di nervi e riversa sulla sposina Isabel (Jane Fonda) tutta la sua frustrazione; Ralph Bates (Anthony Franciosa), invece, è in crisi con la moglie Dorothea (Lois Nettleton).
Un po' dramma sentimentale, un po' sophisticated comedy: l'esordio alla regia di George Roy Hill è un adattamento (sceneggiato da Isobel Lennart) di una pièce di Tennessee Williams, autore fondamentale del teatro e del cinema americano dell'immediato dopoguerra. Tipici di Williams sono l'attenzione all'effetto delle convenzioni sociali sulla felicità individuale e la sottile, sottaciuta ma incombente, presenza del sesso e dei suoi tabù, di cui il tremolio nervoso di Jim Hutton è correlativo ben scoperto. Rodaggio matrimoniale è un film dal forte (e invadente) impianto teatrale, permeato da una retorica a tratti davvero fastidiosa e da dialoghi assai prevedibili: buona, in ogni caso, la chimica tra gli interpreti (notevole Jane Fonda, agli esordi). Impacciato, ma meritevole di riscoperta. Musiche di Lyn Murray, fotografia di Paul Vogel. Candidato a un Oscar per la migliore scenografia (George W. Davis, Edward C. Carfagno, Henry Grace, Richard Pefferle).
Un po' dramma sentimentale, un po' sophisticated comedy: l'esordio alla regia di George Roy Hill è un adattamento (sceneggiato da Isobel Lennart) di una pièce di Tennessee Williams, autore fondamentale del teatro e del cinema americano dell'immediato dopoguerra. Tipici di Williams sono l'attenzione all'effetto delle convenzioni sociali sulla felicità individuale e la sottile, sottaciuta ma incombente, presenza del sesso e dei suoi tabù, di cui il tremolio nervoso di Jim Hutton è correlativo ben scoperto. Rodaggio matrimoniale è un film dal forte (e invadente) impianto teatrale, permeato da una retorica a tratti davvero fastidiosa e da dialoghi assai prevedibili: buona, in ogni caso, la chimica tra gli interpreti (notevole Jane Fonda, agli esordi). Impacciato, ma meritevole di riscoperta. Musiche di Lyn Murray, fotografia di Paul Vogel. Candidato a un Oscar per la migliore scenografia (George W. Davis, Edward C. Carfagno, Henry Grace, Richard Pefferle).