Colpo secco
Slap Shot
Durata
123
Formato
Regista
I Charlestown Chiefs sono la scarsa squadra di hockey su ghiaccio di una cittadina operaia sull'orlo del fallimento. Il loro giocatore-allenatore Reggie Dunlop (Paul Newman) s'inventa un investitore dalla Florida per motivare i suoi che, a forza di risse e scorrettezze, arrivano a giocarsi il titolo e la garanzia di un futuro sportivo.
«L'altra sera sono andato a vedere una rissa ed è scoppiata una partita di hockey». La freddura del comico statunitense Rodney Dangerfield aiuta a contestualizzare l'epoca in cui lo sport era sinonimo di violenza, soprattutto lontano dai riflettori della National Hockey League. In bilico tra il racconto di riscatti personali e la commedia grottesco-demenziale, Colpo secco è pieno di alcool, fumo di ciminiere e casacche macchiate di sangue. Pellicola sportiva senza eroi e incentrata sull'epica working class, in cui anche il divo Paul Newman è costantemente escoriato e tumefatto dai colpi proibiti, il film si rivela debole nello sviluppo e troppo didascalico nei suoi intenti di denuncia. Cult intramontabile, in ogni caso, per gli appassionati di hockey, anche grazie ai tre fratelli Hanson (interpretati da David Hanson, Jeff e Steve Carlson), un trio di perdenti con occhiali a fondo di bottiglia e gran maestri della rissa e della provocazione, cui si devono alcune delle sequenze più divertenti. Presentato fuori concorso a Cannes, ha avuto due sequel televisivi (del tutto irrilevanti) nel nuovo millennio. Fotografia di Victor J. Kemper.
«L'altra sera sono andato a vedere una rissa ed è scoppiata una partita di hockey». La freddura del comico statunitense Rodney Dangerfield aiuta a contestualizzare l'epoca in cui lo sport era sinonimo di violenza, soprattutto lontano dai riflettori della National Hockey League. In bilico tra il racconto di riscatti personali e la commedia grottesco-demenziale, Colpo secco è pieno di alcool, fumo di ciminiere e casacche macchiate di sangue. Pellicola sportiva senza eroi e incentrata sull'epica working class, in cui anche il divo Paul Newman è costantemente escoriato e tumefatto dai colpi proibiti, il film si rivela debole nello sviluppo e troppo didascalico nei suoi intenti di denuncia. Cult intramontabile, in ogni caso, per gli appassionati di hockey, anche grazie ai tre fratelli Hanson (interpretati da David Hanson, Jeff e Steve Carlson), un trio di perdenti con occhiali a fondo di bottiglia e gran maestri della rissa e della provocazione, cui si devono alcune delle sequenze più divertenti. Presentato fuori concorso a Cannes, ha avuto due sequel televisivi (del tutto irrilevanti) nel nuovo millennio. Fotografia di Victor J. Kemper.