Il romanzo di un baro

Confessioni di un professionista della truffa e di un baro navigato al tavolo da gioco (Sacha Guitry), abituato fin dalla tenera età a comportarsi in maniera tutt'altro che onesta e cristallina a seguito di un tragico evento che sterminò la sua famiglia.

Originalissimo e ragguardevole film dello sceneggiatore e regista Sacha Guitry, tratto da un suo stesso romanzo del 1934, Mémoires d'un tricheur, è una frizzante commedia nella quale l'autore mette in scena un imbroglione di professione ricorrendo a una voice-off che interviene su tutti i personaggi della vicenda. Una caratteristica peculiare e rivoluzionaria che rese l'opera celebre, ponendola all'attenzione di Truffaut e della Nouvelle Vague. Tale tratto di eccentricità non è però isolato, ma assecondato alla perfezione dal brio e dell'accattivante presenza di Guitry, che usa un personaggio ostinatamente mendace e disonesto per riflettere in maniera cinica, disincantata ma sempre e comunque umoristica su vizi a dir poco meritevoli di tali stigmatizzazioni. La freschezza e la rilevanza delle trovate di Guitry, sulle quale ovviamente spicca il meccanismo narrativo-vocale già citato, lo rendono un film pionieristico e prezioso, con verve da vendere.