Rose rosse per il führer

Belgio, 1944. Il maggiore dell'esercito statunitense Mike Liston (James Daly), coadiuvato da un gruppo di partigiani locali, intraprende una pericolosa missione, chiamata in codice "Rose rosse", allo scopo di sottrarre documenti decisivi per le sorti della Seconda guerra mondiale alle forze naziste.

Film d'esordio di Fernando Di Leo, regista noto per pellicole di riferimento nel genere poliziottesco, tra cui il celebre Milano calibro 9 (1972) e il drammatico Avere vent'anni (1978). Tentativo onesto, ma poco convinto, di inserirsi nel fiorente filone cinematografico di eventi legati al secondo conflitto mondiale, che negli anni Sessanta e Settanta spopolava sulle basi di una rivisitazione in chiave spionistica. Azione e un pizzico di romanticismo: un film dallo svolgimento confuso, farcito di inesattezze storiche, che non contiene purtroppo un briciolo della durezza espressiva del Di Leo migliore. Consigliato solo agli appassionati del (sotto)genere. Tra i volti del cast, noto quello di Nino Castelnuovo nel ruolo di Vincent. Sceneggiato dal regista con Enzo Dell'Aquila; musiche di Gino Peguri.