Ossessionato dall'apparenza, dal lusso e dalla cura dell'aspetto fisico, Michele (Aldo Baglio) conduce una vita superficiale e vede di cattivo occhio tutto cioè che non rientra in uno status symbol. Intollerante verso ogni forma di diversità, Michele si troverà vittima di una serie imprevista di equivoci e inaspettate avventure durante un viaggio di lavoro a Budapest.

Quinto lungometraggio di Enrico Lando, regista de I soliti idioti: Il film (2011) e Quel bravo ragazzo (2016), Scappo a casa si fa però soprattutto notare per la presenza in solitaria di Aldo Baglio, popolarissimo rappresentante del trio comico Aldo, Giovanni & Giacomo. Nonostante gli manchi una controparte adeguata, Baglio è comunque in discreta forma in questo lungometraggio che regge tutto sulle sue spalle, regalando alcune gag che faranno sorridere i fan del celebre trio. Peccato però che la base narrativa è davvero fragilissima e la maggior parte delle sequenze giochi su battute stereotipate che lasciano davvero il tempo che trovano. I temi di partenza potevano anche dare adito a qualche suggestione interessante, ma il tutto è trattato superficialmente e non ci sono momenti da ricordare. Il cast di contorno inoltre, così come i personaggi che interpretano, sono semplici macchiette che nulla aggiungono al (fragile) disegno complessivo.
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