Dopo il funerale del padre, Melvin Devereux (John Savage) intraprende un solitario viaggio di ritorno a casa. Quello che doveva essere un semplice tragitto in auto attraverso la Louisiana si trasforma in un'esperienza surreale punteggiata di presagi inquietanti.

Il canto del cigno di Lucio Fulci, scomparso nel 1996, è quanto di più lontano ci si potrebbe attendere da un autore annoverato tra i maestri dell'horror all'italiana. Le porte del silenzio, deludente thriller ricco di spunti solo sulla carta, non gronda nemmeno una goccia di sangue ed è orfano di qualsiasi forte impatto visivo in stile gore. Fulci cerca di delineare un viaggio a metà fra l'esistenziale e il surreale, puntando sulle atmosfere decadenti della provincia americana più ombrosa e disseminando indizi premonitori sulla sorte del protagonista, quasi un'anticipazione della propria fine occorsa solo pochi anni dopo. Il film risulta però privo di fascino, superfluo e inutilmente crepuscolare. Protagonista è l'attore John Savage, noto per un brillante inizio di carriera in pellicole quali Il cacciatore (1978) di Michael Cimino e Hair (1979) di Miloš Forman. Prodotto da Joe D'amato; musiche di Franco Piana. Fulci dirige con lo pseudonimo di H. Simon Kittay.
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Dello stesso regista

Conquest
1983

Zombi 2
1979

I ladri
1959

Demonia
1990

Zombi 3
1988

dal 30 agosto

Il fantasma di Sodoma

Ænigma
1987

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