La strage di Portella della Ginestra, del primo maggio 1947: qual è la verità dietro il dramma? Quali segreti si nascondono dietro le tante, troppe, incongruenze?

Paolo Benvenuti firma una programmatica ricostruzione della strage di Portella della Ginestra, che si vorrebbe muovere a tesi, e lo fa (forse fin troppo): l'impianto strutturale è esteticamente piuttosto solido, ma mancano la pertinenza, l'impegno reale, la volontà di trovare altro che non siano accuse agli eventuali organismi implicati nell'organizzazione della strage. Ritorna alla mente – manco a dirlo – il nome di un autore come Francesco Rosi: ogni paragone, però, è impietoso, seppur Benvenuti non sia uno sprovveduto (si pensi a Gostanza da Libbiano del 2000). Il suo stile essenziale, scarno, quasi immobile, in questo caso, però, non si incastra bene all'intento civile dell'opera. L'estrema cura formale e la quantità di materiale reperito non sono sufficienti a convincere fino in fondo. Peccato.
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