Senza via di scampo

L'ufficiale di marina Tom Farrell (Kevin Costner) viene richiamato in patria per svolgere una missione per conto del governo, vale a dire sventare una congiura ideata dalla Cina. Inizierà a frequentare Susan (Sean Young), una vecchia fiamma, già amante del Segretario alla Difesa David Brice (Gene Hackman), che per gelosia la ucciderà una volta scoperto il tradimento. I rapporti tra Farrell e il suo "datore di lavoro" si complicheranno inevitabilmente.

Adrenalinico film diretto dall'ormai ben navigato Roger Donaldson, con uno switch intorno alla metà che prova a rianimare e a far ripartire una narrazione per il resto né magnetica né avvincente, all'interno della quale il regista si limita ad accumulare situazioni più o meno stimolanti e più o meno stereotipiche e per la maggior parte del tempo gira a vuoto, arrivando a smarrire la messa a fuoco sui suoi personaggi in maniera a dir poco lacunosa. Rivedibile anche il banale colpo di scena del finale, che tradisce un inutile e desiderio di mostrare i muscoli in chiusura e tramortire immotivatamente lo spettatore, spacciando la scolasticità per una radicalità e un coraggio che però palesemente non abitano qui. Non funziona neanche l'unità di luogo della seconda parte ambientata nel Pentagono, un ambiente che si poteva sfruttare con una dose di inventiva più libera e meno imbrigliata e superficiale.