Il signore delle mosche

L'aereo che deve portare dei ragazzini inglesi in salvo da una guerra si schianta di fronte a un'isola tropicale: i bambini superstiti presto di dividono in due gruppi. Ralph (James Aubrey) e il timido Piggy (Hugh Edwards) vorrebbero instaurare regole democratiche e tenere acceso il fuoco per le segnalazioni; Jack (Tom Chapin) è più interessato a cacciare cinghiali e offrirne le teste a una misteriosa bestia avvistata dal piccolo Simon (Tom Gaman), che sarà il primo a fare le spese delle esplosioni di violenza nel gruppo.

Adattamento molto fedele e non privo di suggestione del celeberrimo romanzo di William Golding, con il quale Brook traduce in immagini l'ineluttabile propensione alla divisione tra esseri umani che fa rivivere tra i fanciulli lo spettro di una guerra che aleggia fuori campo. L'incipit del film, con fotografie che riassumono sui titoli di testa proprio l'ambientazione bellica e, soprattutto, il rituale tribale dei ragazzi nella notte restano ancora oggi di grande effetto. Il cast di giovani, pur bravi, non è però così eccezionale da tenere alto l'interesse anche nei lunghi confronti dialogati tra opposte fazioni. Inoltre, la scelta del bianco e nero per la fotografia penalizza le splendide location naturali usate per le riprese. La forza del testo originale, in ogni caso, emerge chiaramente dalla pellicola, candidata alla Palma d'oro a Cannes.