Sogno di una notte d'estate
Sen noci svatojánské
Durata
76
Formato
Regista
In un bosco incantato, nei pressi di Atene, Ernia e Lisandro si rincorrono, perdutamente innamorati l'uno dell'altra. Mentre il loro sentimento cresce, Demetrio ed Elena patiscono ogni sofferenza poiché rispettivamente innamorati di loro. Il re e la regina, che assistono in disparte, decidono d'intervenire per aiutare Elena e assegnano una missione a un elfo pasticcione.
Jirí Trnka incontra William Shakespeare: dopo il celebre Il buon soldato Svejk (1955), l'animatore cecoslovacco punta sulla commedia dell'eterno Bardo per dare vita all'ennesima meraviglia visiva della sua carriera. L'impostazione teatrale del testo di partenza non appesantisce mai la pellicola di Trnka che, al contrario, costruisce un prodotto leggero e scorrevole dal primo all'ultimo minuto. I pupazzi si muovono con estrema fluidità, e l'apparato scenografico contribuisce a dare vita a un caleidoscopio di colori, luci e presenze tipicamente fantasy (elfi e fate, in primis). Malauguratamente, quest'ultimo lungometraggio di Trnka non ebbe il successo di pubblico sperato: peccato, perché la lavorazione costata ben due anni, e la buonissima resa finale, avrebbero meritato miglior fortuna. Curiosità: nella versione inglese la voce del narratore è di Richard Burton.
Jirí Trnka incontra William Shakespeare: dopo il celebre Il buon soldato Svejk (1955), l'animatore cecoslovacco punta sulla commedia dell'eterno Bardo per dare vita all'ennesima meraviglia visiva della sua carriera. L'impostazione teatrale del testo di partenza non appesantisce mai la pellicola di Trnka che, al contrario, costruisce un prodotto leggero e scorrevole dal primo all'ultimo minuto. I pupazzi si muovono con estrema fluidità, e l'apparato scenografico contribuisce a dare vita a un caleidoscopio di colori, luci e presenze tipicamente fantasy (elfi e fate, in primis). Malauguratamente, quest'ultimo lungometraggio di Trnka non ebbe il successo di pubblico sperato: peccato, perché la lavorazione costata ben due anni, e la buonissima resa finale, avrebbero meritato miglior fortuna. Curiosità: nella versione inglese la voce del narratore è di Richard Burton.