Rosolino Paternò, soldato...
Durata
95
Formato
Regista
Nel corso della Seconda guerra mondiale, l'esercito americano vuole organizzare un attacco che dimostri la sua superiorità rispetto agli alleati europei. Per farlo, coinvolge un manipolo di soldati statunitensi disadattati, ma che rappresentano il meglio nella propria specializzazione. L'operazione ha luogo in Sicilia e, non conoscendo il territorio, la direzione decide di proporre al prigioniero Rosolino Paternò (Nino Manfredi) di partecipare in cambio della libertà.
Age e Scarpelli costruiscono una commedia antimilitarista, caricandola del consueto sguardo ironico e partendo da un punto di vista dalla parte del popolo. La trama si sviluppa, tuttavia, in modo irregolare, con dei punti più riusciti e altri meno, causati, soprattutto, da un ritmo incostante che genera diversi momenti di stanca. La storia regala diverse risate e i giochi sui luoghi comuni funzionano, ma manca la forza di andare fino in fondo: si percepisce come la coppia di sceneggiatori nostrani abbia provato a realizzare qualcosa dal respiro più internazionale, con richiami allo spirito delle commedie alla Blake Edwards, ma non sia riuscita, nel complesso, a conferire un'impronta personale all'opera. Quello che funziona e riesce a fare parzialmente dimenticare le leggerezze del copione è il cast, capitanato da un bravo e divertente Nino Manfredi, contornato da attori statunitensi che di lì a poco si faranno conoscere da un pubblico più vasto: Peter Falk, Martin Landau e Jason Robards.
Age e Scarpelli costruiscono una commedia antimilitarista, caricandola del consueto sguardo ironico e partendo da un punto di vista dalla parte del popolo. La trama si sviluppa, tuttavia, in modo irregolare, con dei punti più riusciti e altri meno, causati, soprattutto, da un ritmo incostante che genera diversi momenti di stanca. La storia regala diverse risate e i giochi sui luoghi comuni funzionano, ma manca la forza di andare fino in fondo: si percepisce come la coppia di sceneggiatori nostrani abbia provato a realizzare qualcosa dal respiro più internazionale, con richiami allo spirito delle commedie alla Blake Edwards, ma non sia riuscita, nel complesso, a conferire un'impronta personale all'opera. Quello che funziona e riesce a fare parzialmente dimenticare le leggerezze del copione è il cast, capitanato da un bravo e divertente Nino Manfredi, contornato da attori statunitensi che di lì a poco si faranno conoscere da un pubblico più vasto: Peter Falk, Martin Landau e Jason Robards.