Tedeum
Durata
99
Formato
Regista
Una scalcagnata famiglia del vecchio west, di casa in una catapecchia fatiscente, eredita la proprietà di una ricca miniera. Una serie di truffatori, fra cui l'affarista Grant (Eduardo Fajardo) e un evaso travestito da prete di nome Buck (Jack Palance), tenteranno a fatica di strappare tale fortuna dalle mani dei legittimi e pittoreschi destinatari.
Sbanda pericolosamente sino a capitolare il tentativo di parodia western targato Enzo G. Castellari, confezionato sulla scia dei felicissimi esempi di genere, Lo chiamavano Trinità... (1970) e Continuavano a chiamarlo Trinità (1971) entrambi dell'italiano Enzo Barboni. Non potendosi avvalere della collaudata coppia costituita da Bud Spencer e Terence Hill, Castellari getta nella mischia Jack Palance e Lionel Stander (Stinky), affiancati agli italiani Giancarlo Prete (Tedeum) e Francesca Romana Coluzzi (Betty). Una storiella esile, che pone in contrasto simpatici e grotteschi perdenti con caricaturali cattivi, dai toni leggeri e quasi demenziali, ma dai risultati tutt'altro che soddisfacenti. Il livello di comicità rasenta il basso, con gag fisiche e stantìe che non riescono ad accontentare nemmeno un pubblico dai palati facili. Trascurabile. Sceneggiato dal regista con Tito Carpi, Giovanni Simonelli e José Gutiérrez Maesso. Ironica colonna sonora di Guido e Maurizio De Angelis.
Sbanda pericolosamente sino a capitolare il tentativo di parodia western targato Enzo G. Castellari, confezionato sulla scia dei felicissimi esempi di genere, Lo chiamavano Trinità... (1970) e Continuavano a chiamarlo Trinità (1971) entrambi dell'italiano Enzo Barboni. Non potendosi avvalere della collaudata coppia costituita da Bud Spencer e Terence Hill, Castellari getta nella mischia Jack Palance e Lionel Stander (Stinky), affiancati agli italiani Giancarlo Prete (Tedeum) e Francesca Romana Coluzzi (Betty). Una storiella esile, che pone in contrasto simpatici e grotteschi perdenti con caricaturali cattivi, dai toni leggeri e quasi demenziali, ma dai risultati tutt'altro che soddisfacenti. Il livello di comicità rasenta il basso, con gag fisiche e stantìe che non riescono ad accontentare nemmeno un pubblico dai palati facili. Trascurabile. Sceneggiato dal regista con Tito Carpi, Giovanni Simonelli e José Gutiérrez Maesso. Ironica colonna sonora di Guido e Maurizio De Angelis.