Keoma
Durata
105
Formato
Regista
Il pistolero mezzosangue Keoma (Franco Nero) fa ritorno alla propria città natale dopo aver combattuto la guerra di secessione. In seguito all'incontro con una misteriosa anziana donna (Gabriella Giacobbe), che gli profetizza un futuro di tormenti, ritroverà i luoghi della propria giovinezza in decadenza, governati dallo spietato Caldwell (Donald O'Brien).
Enzo G. Castellari, memore della lezione di Sergio Corbucci, ne recupera ed estremizza la visione di western crepuscolare, accentuandone la cupezza. Proprio Franco Nero, protagonista nel 1966 diDjango, dà il volto a un altro antieroe che, alimentato dal desiderio di vendetta, attraversa una sorta di calvario personale per giungere alla liberazione degli oppressi e di sé stesso. Ambientazioni polverose e opprimenti, linea narrativa spezzata da flashback, forti simbolismi religiosi (la crocifissione di Keoma come atto di sacrificio personale), lotta fra derelitti e oppressori dove ogni spiraglio di bene sembra soffocato costituiscono forti elementi di attrattiva per gli appassionati. Tuttavia, il film soffre di un tentativo di autorialità malriuscito, nello sforzo di restare fedele a un genere cinematografico dalle caratteristiche ben precise, spingendosi troppo oltre con iperboli e allegorie ed esponendosi a un forte rischio di esagerazione nel voler porre troppa carne al fuoco. Il risultato è una pellicola confusa e poco equilibrata fra forma e contenuto, pur sorretta da discrete idee. Scritto dal regista con George Eastman, Mino Roli e Nico Ducci; colonna sonora di Guido e Maurizio De Angelis.
Enzo G. Castellari, memore della lezione di Sergio Corbucci, ne recupera ed estremizza la visione di western crepuscolare, accentuandone la cupezza. Proprio Franco Nero, protagonista nel 1966 diDjango, dà il volto a un altro antieroe che, alimentato dal desiderio di vendetta, attraversa una sorta di calvario personale per giungere alla liberazione degli oppressi e di sé stesso. Ambientazioni polverose e opprimenti, linea narrativa spezzata da flashback, forti simbolismi religiosi (la crocifissione di Keoma come atto di sacrificio personale), lotta fra derelitti e oppressori dove ogni spiraglio di bene sembra soffocato costituiscono forti elementi di attrattiva per gli appassionati. Tuttavia, il film soffre di un tentativo di autorialità malriuscito, nello sforzo di restare fedele a un genere cinematografico dalle caratteristiche ben precise, spingendosi troppo oltre con iperboli e allegorie ed esponendosi a un forte rischio di esagerazione nel voler porre troppa carne al fuoco. Il risultato è una pellicola confusa e poco equilibrata fra forma e contenuto, pur sorretta da discrete idee. Scritto dal regista con George Eastman, Mino Roli e Nico Ducci; colonna sonora di Guido e Maurizio De Angelis.