Ettore lo fusto
Durata
91
Formato
Regista
Il potente cardinale romano Giove (Vittorio De Sica), dedito alla speculazione edilizia coadiuvato dal segretario Mercurio (Luciano Salce), ordisce un inganno ai danni di Ettore (Philippe Leroy), tenutario di una casa di appuntamenti, per impadronirsi del suo prestigioso immobile. I rivali in affari di Ettore ne assalteranno il locale, con l'aiuto di Achille (Michael Forest) e Ulisse (Giancarlo Giannini).
Nonostante un cast di tutto rispetto e un interessante soggetto, commistione tra parodia mitologica e satira contemporanea, Ettore lo fusto non assurge a livello di mito moderno della tracotanza dei potenti e delle istituzioni ai danni dei deboli facilmente manovrabili. Ispirato al romanzo Le roi des Mirmidous di Henri Viard e Bernard Zacharias, rilettura in chiave parodistica e comica degli eventi narrati nell'Iliade di Omero, il film di Castellari ambienta vicende e personaggi dell'epica greca nel sottobosco malavitoso romano. Divinità dell'Olimpo diventano corrotte autorità religiose, l'eroe Achille un bullo motorizzato, Ulisse un astuto consigliere dell'aria mafiosa e i re Agamennone e Menelao (interpretati da Aldo Giuffrè e Vittorio Caprioli) due loschi gestori di bordelli. La farsa, la prevalenza dell'aspetto caricaturale sui contenuti potenzialmente stimolanti (seppur in chiave comica) e i toni scollacciati penalizzano una commedia di grana grossa, scherzo curioso ma incapace di sviluppare le premesse dettate dall'idea di partenza. In veste di sceneggiatori, oltre allo stesso Castellari, Sandro Continenza, Lucio Fulci e Leonardo Martín; musiche di Francesco De Masi.
Nonostante un cast di tutto rispetto e un interessante soggetto, commistione tra parodia mitologica e satira contemporanea, Ettore lo fusto non assurge a livello di mito moderno della tracotanza dei potenti e delle istituzioni ai danni dei deboli facilmente manovrabili. Ispirato al romanzo Le roi des Mirmidous di Henri Viard e Bernard Zacharias, rilettura in chiave parodistica e comica degli eventi narrati nell'Iliade di Omero, il film di Castellari ambienta vicende e personaggi dell'epica greca nel sottobosco malavitoso romano. Divinità dell'Olimpo diventano corrotte autorità religiose, l'eroe Achille un bullo motorizzato, Ulisse un astuto consigliere dell'aria mafiosa e i re Agamennone e Menelao (interpretati da Aldo Giuffrè e Vittorio Caprioli) due loschi gestori di bordelli. La farsa, la prevalenza dell'aspetto caricaturale sui contenuti potenzialmente stimolanti (seppur in chiave comica) e i toni scollacciati penalizzano una commedia di grana grossa, scherzo curioso ma incapace di sviluppare le premesse dettate dall'idea di partenza. In veste di sceneggiatori, oltre allo stesso Castellari, Sandro Continenza, Lucio Fulci e Leonardo Martín; musiche di Francesco De Masi.