7 winchester per un massacro
Durata
98
Formato
Regista
Al termine della guerra di secessione statunitense, il colonnello sudista Thomas Blake (Guy Madison), alla ricerca di una cospicua somma di denaro perduta durante il conflitto, non esita a proseguire la lotta contro i nordisti e diventa un fuorilegge. Il cacciatore di taglie Stewart (Edd Byrnes) si offre di aiutarlo, ma gli affari non andranno come previsto.
Ufficiale esordio cinematografico per Enzo G. Castellari (con lo pseudonimo di E.G. Rowland) dopo Pochi dollari per Django (1966), da lui per gran parte diretto ma accreditato all'argentino León Klimovsky. Western d'azione poco brillante e molto lontano dall'epica di Sergio Leone e dalle atmosfere violente e malinconiche di Sergio Corbucci: dimostrando una sufficiente padronanza del mezzo tecnico, un acerbo Castellari si concentra sull'apparato dell'intrattenimento, privilegiando le scene movimentate a discapito della costruzione dei personaggi e dell'approfondimento di una trama che rimane superficiale e poco coinvolgente. Esempio di cinema italiano di genere confezionato ad hoc per sfruttare la favorevole risposta del pubblico dell'epoca, ma dalle caratteristiche e dai risultati artigianali. Sceneggiato dal regista con Tito Carpi e Marino Girolami; musiche di Francesco De Masi.
Ufficiale esordio cinematografico per Enzo G. Castellari (con lo pseudonimo di E.G. Rowland) dopo Pochi dollari per Django (1966), da lui per gran parte diretto ma accreditato all'argentino León Klimovsky. Western d'azione poco brillante e molto lontano dall'epica di Sergio Leone e dalle atmosfere violente e malinconiche di Sergio Corbucci: dimostrando una sufficiente padronanza del mezzo tecnico, un acerbo Castellari si concentra sull'apparato dell'intrattenimento, privilegiando le scene movimentate a discapito della costruzione dei personaggi e dell'approfondimento di una trama che rimane superficiale e poco coinvolgente. Esempio di cinema italiano di genere confezionato ad hoc per sfruttare la favorevole risposta del pubblico dell'epoca, ma dalle caratteristiche e dai risultati artigianali. Sceneggiato dal regista con Tito Carpi e Marino Girolami; musiche di Francesco De Masi.