L'ultimo degli ingiusti
Le dernier des injustes
Durata
220
Formato
Regista
Benjamin Murmelstein, unico presidente del Consiglio degli Ebrei Anziani del ghetto di Terezin a non essere stato ucciso dai nazisti, viene intervistato dal regista Claude Lanzmann.
Uomo dibattuto e controverso, Murmelstein viene da alcuni accusato di essersi salvato durante l'Olocausto grazie al collaborazionismo spinto con in vertici dell'esercito tedesco e alla sua capacità di attirarsi le loro simpatie (in particolare quelle di Adolf Eichmann), eppure fu innegabile, storicamente, il suo ruolo attivo nel salvare moltissimi ebrei da morte certa e imminente (si conta che contribuì a metterne in salvo oltre centomila). Lanzmann, già autore del leggendario Shoah (1985), massima pietra miliare della storia del cinema per quel che riguarda la decimazione del popolo ebraico, recupera un'intervista realizzata alla metà degli anni '70 e dà vita a una degna costola della sua opera più gigantesca, che poggia proprio su del materiale girato durante la lavorazione di Shoah e poi tagliato dal montaggio finale. Il regista svela l'anima profonda di Murmelstein dando la parola direttamente a lui, alle sue considerazioni più o meno affilate. Lanzmann, attraverso il solito approccio quieto, impassibile e rigoroso, costruisce un dialogo fiume che interroga il passato e smaschera ancora una volta le brutali contraddizioni di un trascorso storico vergognoso, facendosi largo nelle pieghe della Storia tra nettezza e assoluto razionalismo. Da vedere.
Uomo dibattuto e controverso, Murmelstein viene da alcuni accusato di essersi salvato durante l'Olocausto grazie al collaborazionismo spinto con in vertici dell'esercito tedesco e alla sua capacità di attirarsi le loro simpatie (in particolare quelle di Adolf Eichmann), eppure fu innegabile, storicamente, il suo ruolo attivo nel salvare moltissimi ebrei da morte certa e imminente (si conta che contribuì a metterne in salvo oltre centomila). Lanzmann, già autore del leggendario Shoah (1985), massima pietra miliare della storia del cinema per quel che riguarda la decimazione del popolo ebraico, recupera un'intervista realizzata alla metà degli anni '70 e dà vita a una degna costola della sua opera più gigantesca, che poggia proprio su del materiale girato durante la lavorazione di Shoah e poi tagliato dal montaggio finale. Il regista svela l'anima profonda di Murmelstein dando la parola direttamente a lui, alle sue considerazioni più o meno affilate. Lanzmann, attraverso il solito approccio quieto, impassibile e rigoroso, costruisce un dialogo fiume che interroga il passato e smaschera ancora una volta le brutali contraddizioni di un trascorso storico vergognoso, facendosi largo nelle pieghe della Storia tra nettezza e assoluto razionalismo. Da vedere.