
Unbreakable – Il predestinato
Unbreakable
Durata
106
Formato
Regista
David Dunn (Bruce Willis) è l'unico superstite di un grave incidente ferroviario. Da quel momento Elijah Price (Samuel L. Jackson), il titolare di un museo di fumetti, cerca assiduamente di mettersi in contatto con lui per convincerlo di una sua particolare teoria sull'esistenza dei supereroi.
M. Night Shyamalan analizza il mito dei supereroi rileggendolo in chiave decisamente innovativa e sorprendente, prendendo le distanze dalle consuete trasposizioni made in Usa incentrate unicamente sullo spettacolo visivo. Significativa è la scelta di una narrazione deliberatamente lenta che spinge lo spettatore a immergersi in un dramma contemporaneo sulla contrapposizione tra due protagonisti agli antipodi: Bruce Willis regala un'interpretazione solida e intensa, in contrasto con quella, seppur apparentemente pacata, repressa e rabbiosa di Samuel L. Jackson. Il punto di forza della vicenda è la credibilità con cui vengono affrontati temi insoliti che non dovrebbero aderire alla realtà: l'universo dei fumetti è calato nel quotidiano, la presa di coscienza del protagonista non è immediata e assume sfumature incerte, plausibile peculiarità del carattere di un uomo medio e titubante, abituato a vivere un’esistenza monotona. L'ambizione è elevata, gli spunti non mancano e Shyamalan riesce a gestire con coraggio la base narrativa, dando vita anche a un notevole colpo di scena conclusivo (come già fatto un anno prima con Il sesto senso). Menzione speciale per le suggestive musiche di James Newton Howard.
M. Night Shyamalan analizza il mito dei supereroi rileggendolo in chiave decisamente innovativa e sorprendente, prendendo le distanze dalle consuete trasposizioni made in Usa incentrate unicamente sullo spettacolo visivo. Significativa è la scelta di una narrazione deliberatamente lenta che spinge lo spettatore a immergersi in un dramma contemporaneo sulla contrapposizione tra due protagonisti agli antipodi: Bruce Willis regala un'interpretazione solida e intensa, in contrasto con quella, seppur apparentemente pacata, repressa e rabbiosa di Samuel L. Jackson. Il punto di forza della vicenda è la credibilità con cui vengono affrontati temi insoliti che non dovrebbero aderire alla realtà: l'universo dei fumetti è calato nel quotidiano, la presa di coscienza del protagonista non è immediata e assume sfumature incerte, plausibile peculiarità del carattere di un uomo medio e titubante, abituato a vivere un’esistenza monotona. L'ambizione è elevata, gli spunti non mancano e Shyamalan riesce a gestire con coraggio la base narrativa, dando vita anche a un notevole colpo di scena conclusivo (come già fatto un anno prima con Il sesto senso). Menzione speciale per le suggestive musiche di James Newton Howard.